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05/12/2025 07:50:00

Condannato commerciante di Marsala che ha accoltellato la moglie

E’ stato condannato a 5 anni e 4 mesi di carcere l’uomo che il 4 ottobre dello scorso anno, in un’abitazione della periferia di Marsala, al termine di una discussione diede due coltellate alla schiena alla moglie (D.S.A., di 43 anni), dalla quale era già separato di fatto. 

 

A condannare, con rito abbreviato, il 56enne commerciante marsalese Diego Roberto Liuzza è stato il giudice delle udienze preliminari Matteo Giacalone. L’uomo è stato condannato per tentato omicidio.

 

 Liuzza raggiunse la donna nell’abitazione dei genitori e dopo un alterco la colpì con due fendenti con un lungo coltello da cucina. La lama sfiorò il rene sinistro. A bloccarlo, ingaggiando una colluttazione con lui, fu l’ex suocero, che udì le grida della figlia, mentre, secondo l’accusa, avrebbe continuato ad urlare “vi ammazzo, vi ammazzo”. Al Pronto soccorso dell’ospedale “Paolo Borsellino”, per la donna i medici stabilirono una prognosi di guarigione di 40 giorni. Dopo l’accoltellamento, Liuzza si allontanò in bicicletta verso il centro cittadino, dove fu rintracciato in strada e arrestato dai carabinieri. Era ancora sporco di sangue. Al termine della requisitoria, per l’imputato il pubblico ministero Paolo Bianchi aveva chiesto una condanna a otto anni di carcere, in considerazione del rito scelto (abbreviato) da Liuzza. Rito che per legge prevede uno sconto di pena di un terzo. Altrimenti, con tutta probabilità, il pm avrebbe invocato 12 anni. In aula, nell’ultima udienza, l’imputato ha voluto rendere dichiarazioni spontanee, ammettendo la propria responsabilità, ma aggiungendo di non aver mai avuto intenzione di uccidere l’ex moglie, che nel processo, con l’assistenza dell’avvocato Francesca Lombardo, si è costituita parte civile. Il giudice le ha accordato il risarcimento danni da quantificare in sede civile, con una “provvisionale” di 4 mila euro. A difendere Liuzza è stato l’avvocato Salvatore Fratelli, che nella sua articolata arringa ha chiesto la riqualificazione del reato di tentato omicidio in lesione aggravata e invocando la concessione delle attenuanti generiche e dell’attenuante comune dello stato di ira generato dalla provocazione. Il giudice, però, pur concedendo le attenuanti (l’imputato era incensurato), ha emesso condanna per tentato omicidio. Dopo la sentenza, l’avvocato Fratelli ha dichiarato: “Attendiamo di leggere la motivazione per valutare l’impugnazione in appello”. Le motivazioni saranno depositate entro 90 giorni. Nel frattempo, Liuzza ha chiesto di essere ammesso al programma di “giustizia riparativa”.