Si è spento a soli 32 anni il pianista e compositore Valerio Rizzo, talento fra i più luminosi del jazz siciliano. La notizia è arrivata direttamente dal suo profilo Facebook, con un messaggio breve e struggente: «Ho lottato, mi sono battuto con tutte le mie forze fino alla fine. Avrei voluto continuare a condividere con voi sia la musica che l’amore».
Parole che oggi risuonano in tutta la Sicilia, dalle scuole di musica ai club jazz, dai colleghi agli allievi che ne avevano riconosciuto – anche nella malattia – una forza discreta e una grazia rara.
Una comunità intera lo piange
Originario di Castelvetrano, Rizzo aveva saputo conquistare negli anni un posto speciale nella scena musicale isolana e nazionale. Insegnava Pianoforte Jazz al Conservatorio Arturo Toscanini di Ribera, dove era entrato in ruolo quest’anno, dopo il processo di statizzazione dell’istituto.
La sua scomparsa ha attraversato in poche ore Palermo, Trapani, Marsala, Mazara: una geografia affettiva che racconta quanto fosse stimato e quanto avesse seminato, ben oltre la sua giovane età.
Il Conservatorio di Ribera lo ricorda come un musicista «raffinato, completo, sempre elegantemente discreto», capace di una padronanza tecnica che univa il lirismo classico alla libertà del jazz.
Collaborazioni, palchi, emozioni
Nel suo percorso aveva incrociato artisti come Lauren Henderson, Simona Molinari, Giuseppe Milici, Stjepko Gut, Ricky Portera, avviando progetti originali e collaborazioni che lo avevano portato a esibirsi sui palchi più importanti dell’Isola.
A giugno 2024 aveva debuttato al Teatro Agricantus di Palermo con Colmare d’Argento, un progetto di musiche originali che raccontava – forse inconsapevolmente – la sua poetica più matura: un jazz intimo, colto, dai colori liquidi.
«Una magia». Il ricordo degli artisti
I messaggi di cordoglio sono centinaia, tutti segnati da una parola ricorrente: leggerezza. La leggerezza del tocco, dell’animo, del suo modo di stare nei luoghi e nella musica.
La cantante Serena Ganci scrive:
«Suonare con te era una magia… sempre pensato che fossi una creatura speciale, un angelo bellissimo».
Il produttore Riccardo Piparo lo saluta così:
«Il mondo ha perso un pianista straordinario, ma la sua musica continuerà a parlare per lui».
E dal Davis Jazz Club arriva un ricordo che restituisce, meglio di altri, la sua essenza artistica:
«Lo chiamavamo il Poeta del Pianoforte. Non suonava semplicemente: raccontava. Ogni nota era un’emozione trattenuta, intima, capace di rapire il pubblico. La sua musica era un luogo dell’anima».
L’ultimo concerto, un mese fa
Il Tatum Art ricorda con commozione la sua ultima esibizione, appena un mese fa:
«Una serata di raro livello emozionale. Piangiamo un artista di eleganza rara e brillantezza intellettuale».
Gli amici e colleghi – da Giuseppe Milici a Riccardo Randisi – parlano di lui come di un musicista che “donava” la musica, più che eseguirla. Un talento che non aveva ancora espresso tutto ciò che avrebbe potuto essere.
Una città in silenzio
Il sindaco di Castelvetrano, Giovanni Lentini, ha scritto:
«Valerio ci ha lasciati, ma la bellezza delle sue melodie continuerà a vivere oltre ogni confine».
La città si prepara a dargli l’ultimo saluto.
I funerali
Si terranno giovedì 11 dicembre, alle ore 10:30, nella Chiesa Madre di Castelvetrano.