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11/12/2025 06:00:00

Mazara. In arrivo i fondi per rimuovere i relitti del porto canale

Liberare il porto-canale mazarese dai relitti che da anni intralciano la navigazione dei (pochi) pescherecci facenti ancora parte di una sempre più striminzita flotta peschereccia. Dovrebbe essere questo il risultato atteso, alla luce della notizia di un apposito finanziamento di 480 mila euro elargito dall’assessorato regionale Territorio e Ambiente della regione Sicilia.
 

A commentare la notizia, nei giorni scorsi, è stata l’associazione  di volontariato e protezione civile  G.I.V.A. (Gruppo Internazionale Volontariato Arcobaleno) “Delegazione di Mazara del Vallo 2010 - ODV”. Nei giorni scorsi, si legge in una nota stampa a firma del presidente della delegazione cittadina, Vincenzo Marzano, “con vero piacere, si è avuta, notizia del finanziamento di 480 mila euro da parte dell’assessorato regionale Territorio e Ambiente, per “liberare” il Porto-Canale mazarese dai “relitti” che da anni fanno cattiva mostra di sé e intralciano, comunque, la circolazione dei pescherecci.
 

“POCHI I 480 MILA EURO” - “Quattrocentottantamila euro per il corretto prelievo e per il corretto smaltimento - aggiunge Marzano - sembrano, però, pochi per poter liberare il Porto-Canale dai circa dieci relitti che giacciono nei fondali, che affiorano e che occupano ormeggi. Occorrerebbe probabilmente - continua il presidente dell’associazione di volontariato GIVA - il doppio della somma per far sì che il Porto mazarese, riconosciuto d’interesse regionale, riacquisti il ruolo che merita. Si rammenta - ricorda Marzano - che l’ex Provincia, nel 2000, ha finanziato un’opera di dragaggio dello stesso Porto, per circa due miliardi delle vecchie lire, per cui sarebbe auspicabile che il Libero Consorzio comunale di Trapani, con l’Assessorato regionale delle Infrastrutture e della Mobilità, con gli eventuali altri Enti più o meno interessati, possa integrare la somma messa a disposizione dall’ARTA. Così - conclude il comunicato stampa di GIVA - oltre a liberare realmente il Porto dagli annosi relitti, si eviterebbe la lievitazione dei costi nel caso di liberazione a tappe”.
 

DIVERSI I DESTINATARI - La nota è stata indirizzata al comune di Mazara del Vallo, all’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, al presidente del Libero Consorzio comunale di Trapani, all’assessore comunale per le Infrastrutture e Protezione Civile, Giampaolo Caruso, al Dipartimento regionale della Protezione Civile, al Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, al Soggetto attuatore del Progetto TP 189 (dragaggio porto mazarese), all’Ufficio del Genio Civile di Trapani, al Comando della Capitaneria di Porto di Mazara del Vallo, alla presidenza dell’Autorità di Bacino Distretto Idrografico della Regione Siciliana, ed infine, alla Prefettura di Trapani.


Alessandro Accardo Palumbo
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