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15/12/2025 11:37:00

Basket, la Fip replica ad Antonini: "Regole chiare, vanno rispettate"

Lo scontro si sposta dal Palazzetto ai palazzi federali. Dopo giorni di tensioni, polemiche e sfoghi social, Valerio Antonini, presidente del Trapani Shark, chiama direttamente in causa la Federazione Italiana Pallacanestro, accusandola di decisioni che rischierebbero – a suo dire – di condizionare e falsare il campionato di Serie A. La FIP risponde con una nota secca e formale: le regole sono note, accettate da tutti e non si discutono sui social.

 

Le accuse di Antonini: “50 mila euro a partita possono falsare il campionato”

 

In un lungo intervento pubblicato su Facebook, Antonini torna sulla mancata autorizzazione al tesseramento di Alex Latini come capo allenatore a referto, circostanza che espone il club a sanzioni da 50 mila euro per ogni partita.

Secondo il presidente granata, una penalizzazione economica di questo tipo avrebbe un impatto diretto sulla regolarità del campionato:

«È evidente a tutti che 50.000 euro a partita possono falsare il campionato, come lo sta ipoteticamente falsando».

Antonini rivendica che, nonostante tutto, la squadra stia continuando a vincere “grazie all’impegno e alla professionalità dei giocatori e della società”, e precisa che gli stipendi di novembre saranno saldati nelle prossime settimane, mentre quelli di dicembre verranno pagati a gennaio “come sarebbe avvenuto in qualsiasi circostanza”.

Poi il passaggio più pesante, che allarga il discorso dal caso specifico a una presunta disparità di trattamento:

«La decisione di non accettare il tesseramento di Latini supera qualsiasi immaginazione e getta un’ombra inquietante sul futuro del nostro campionato, come se qualcuno avesse interessi particolari a punirci».

 

Pagamenti, Agenzia delle Entrate e ricorsi

 

Antonini respinge l’accusa, attribuita alla Federazione, di inadempienze nei pagamenti:

«Ci è stato detto che il diniego sarebbe dovuto al fatto che la società non avrebbe completato tutti i pagamenti. Ma non è così: i giocatori sono stati completamente saldati e pagati, così come ogni altro obbligo».

Sulla vicenda dei crediti fiscali e dell’Agenzia delle Entrate, il presidente spiega che la società avrebbe già attivato due ricorsi, uno alla Commissione Tributaria e uno al TAR, sostenendo che l’azione di controllo della Federazione – sia FIP che FIGC – avrebbe assunto i contorni di una vera e propria “punizione”, secondo quanto riferito dai legali del club.

 

La replica della FIP: “Nessuno è al di sopra delle regole”

 

Alla raffica di accuse risponde la Federazione Italiana Pallacanestro con una nota ufficiale dai toni istituzionali, ma netti:

«Riguardo l’assenza di un coach a referto nella giornata di Serie A che si è appena conclusa, la FIP ricorda e sottolinea che i Regolamenti vigenti, sia propri che di Lega, sono noti ed accettati da tutti coloro che scelgono di partecipare ai campionati federali».

La Federazione aggiunge un passaggio che suona come una chiusura definitiva al dibattito pubblico:

«Nessuno ha il potere di giudicare ed emettere sentenze senza rispettare le norme previste. Ogni altra considerazione è priva di fondamento».

Una risposta che non entra nel merito delle singole contestazioni sollevate da Antonini, ma riafferma il principio di base: le regole esistono, valgono per tutti e non sono negoziabili.

 

Un conflitto che si allarga

 

Il botta e risposta tra Antonini e la FIP si inserisce in una fase già delicatissima per il Trapani Shark e per l’intero sistema sportivo trapanese. Alla crisi dei rapporti con una parte della tifoseria, alle tensioni con il Comune e alle continue polemiche social, si aggiunge ora uno scontro diretto con le istituzioni sportive nazionali.

Mentre sul parquet la squadra continua a vincere e a sorprendere, fuori dal campo si moltiplicano i fronti di conflitto. E il rischio, sempre più evidente, è che il campionato venga giocato non solo a canestro, ma anche – e soprattutto – tra comunicati, ricorsi e dichiarazioni incrociate.