Che cosa sia diventata l’ARS lo spiega un messaggio di Gaetano Galvagno, presidente d’Aula, inviato ai capigruppo e intercettato da LiveSicilia. Tuonava nella notte di sabato così: “E’ chiaro che dopo questa finanziaria, qualora non volessimo andare a casa prima, chiederò un serio confronto perché io non sono più disposto a perdere del tempo per fare incassare gli altri e per di più ricevere l'odio gratuito di alcuni colleghi”.
Ma il messaggio continuava: “Nel rispetto dei deputati - non me ne vogliano gli assessori - vorrei che arrivasse ad ognuno dei colleghi dei vari gruppi di maggioranza questo messaggio. Questa finanziaria mi è arrivata con 134 articoli. Non condivisi minimamente con me. Io sono certamente filo governativo ma rimango un parlamentare. E’ ormai evidente che molti problemi nascono da una mancanza di fiducia all'interno della stessa maggioranza e probabilmente in molti hanno anche ragione. Mi è stato chiesto di salvare determinati articoli che sono stati messi in cassaforte e ricordo che gli unici articoli bocciati riguardano proprio due assessorati di FdI”.
Il messaggio molto lungo diceva pure: “C'è un clima che definisco quasi di odio. Il presidente Daidone è stato quasi violentato in commissione bilancio per la bulimia di alcuni e non è corretto. Qui c'è gente però che ha incassato e gente che è rimasta a bocca asciutta e non funziona. C'è gente che si lamenta e ha mimetizzato le proprie proposte all'interno di tabelle e riserve con accordi con più interlocutori”. E poi la chiosa: "Mi dispiace ma io difendo i colleghi parlamentari che realmente non hanno ottenuto nulla”.
Clima ostile con FI
Gli azzurri non hanno gradito le uscite di Galvagno, e la sua vicinanza alle opposizioni e al partito di Raffaele Lombardo. E’ dovuto intervenire per placare le tensioni Marcello Caruso, commissario regionale azzurro. Galvagno invece guarda già avanti, alla ripresa dei lavori: “Dal 13 gennaio esamineremo tre disegni di legge nei quali saranno inserite le norme che non hanno trovato spazio nella finanziaria”. E poi sul messaggio inviato sabato notte: “Intendeva solo essere un appello al senso di responsabilità. Ognuno di noi ha sensibilità differenti, non c’è alcuna vergogna nelle proposte che sono state fatte. Rimanere ‘a bocca asciutta’ significa semplicemente riferirsi a chi è rimasto deluso perché ha visto stralciata o posticipata una sua proposta o un suo emendamento”.
La Vardera, ancora spartizione per i deputati.
Il deputato di Controcorrente ha subito commentato: “Ho appreso dalla stampa di un messaggio che Galvagno ha mandato ai deputati la scorsa notte. Un messaggio che oltre a far uscire fuori il clima di odio che c’è all’interno della maggioranza fa emergere anche come il presidente dell’Ars, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio, parla ancora una volta di spartizioni per i deputati. Ho già chiesto ai miei legali di preparare un esposto, perché questo dimostra ancora una volta che il sistema Cuffaro viene ancora utilizzato. Una frase più di tutte mi ha lasciato a bocca aperta: ‘Chi non ha avuto nulla verrà garantito in questa fase nelle uniche possibili rimaste: tabelle e riserve’ una frase chiara che rimarca un sistema marcio dove gli esponenti dei partiti stanno provando ad inserire nel tabelle qualsiasi cosa. Servirebbero le forze dell’ordine all’Ars”.
Le prossime mosse di Schifani
Ieri mattina a Palermo, all’Astoria Palace, per gli auguri di Natale il presidente della Regione Renato Schifani ha lanciato una sorta di road map: “Per investire al meglio i 2,4 miliardi dell’avanzo di bilancio, somme che saranno disponibili non appena la Corte dei conti parificherà il rendiconto della Regione, il governatore, Renato Schifani, pensa a “quattro-cinque misure d’impatto per la Sicilia. Non faremo laghetti, fiumiciattoli o rigagnoli. Non guarderò in faccia a nessuno, sarà una manovra senza precedenti, pensando a questo appuntamento del prossimo anno tra luglio e settembre, a volte non riesco a dormire. Chiederò consigli ovviamente perché non sono un economista, mi avvarrò di consulenti a titolo gratuito, conosco molte persone. Vi garantisco che la scommessa non sarà persa”.
Parlando di Sicilia ha rivendicato i traguardi raggiunti: “Crescono i dati economici, il rating, le entrate. Nel giro di qualche anno la Sicilia non solo continuerà a crescere ma diventerà punto di riferimento per gli investitori nazionali e internazionali”.