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27/12/2025 06:00:00

Movida a Trapani: il comune corre ai ripari dopo la sentenza del Tar

«Saremo tra i primi Comuni in Sicilia ad approvare un piano di zonizzazione acustica per la città». È da qui che riparte il Comune di Trapani, con le parole del dirigente dei Lavori pubblici Orazio Amenta, dopo la sentenza con cui il TAR Sicilia – Palermo ha condannato l’inerzia dell’amministrazione sulla gestione dell’inquinamento acustico legato alla movida. Una corsa ai ripari che arriva dopo anni di ordinanze contingibili e urgenti e dopo un pronunciamento netto dei giudici amministrativi.

Amenta spiega che l’iter è stato già avviato. «Abbiamo conferito incarico a un esperto, l’architetto Nicola Campanella, che nel giro di qualche mese consegnerà lo studio. Il piano servirà a dividere il territorio comunale in zone omogenee dal punto di vista acustico, stabilendo limiti di rumore specifici per ciascuna area, per proteggere la salute dei cittadini, prevenire il deterioramento acustico e guidare uno sviluppo urbano sostenibile». Un passaggio che il dirigente lega anche al nuovo strumento urbanistico, il cui documento preliminare è in fase di approvazione.

Il cambio di passo arriva però dopo la sentenza depositata il 26 dicembre 2025, con cui il TAR ha accolto il ricorso del Comitato Centro Storico di Trapani e ha ordinato al Comune di Trapani di adottare entro 180 giorni gli atti previsti dalla legge quadro sull’inquinamento acustico. Piano di zonizzazione, regolamento comunale sul rumore, adeguamento dei regolamenti locali: atti dovuti, che non possono essere sostituiti da ordinanze temporanee.

La vicenda giudiziaria nasce dall’impugnazione dell’ordinanza sindacale n. 39 del 15 maggio 2025, con cui il Comune aveva regolato in modo provvisorio musica, vendita di alcolici e piccoli intrattenimenti nel centro storico. Durante il processo quell’ordinanza è stata però revocata in autotutela, con la n. 61 del 18 luglio 2025. Il TAR ha quindi dichiarato improcedibile la richiesta di annullamento dell’atto, ma è entrato nel merito dell’inerzia amministrativa, giudicandola illegittima e ordinando di colmare il vuoto normativo.

Un vuoto che, sul territorio, era stato riempito a colpi di controlli. Il 12 luglio 2025 la Polizia Locale ha intensificato gli interventi nel centro storico. Sono state sequestrate quattro tende e ripari installati senza autorizzazione della Sovrintendenza, con ordini di rimozione immediata. A un esercizio pubblico sono state contestate violazioni dell’ordinanza 39/2025 e dell’articolo 10 della legge 447 del 1995: casse rivolte verso l’esterno in difformità alla perizia fonometrica, sequestro dell’impianto e stop alla diffusione sonora per tre giorni. Nella zona a traffico limitato sono scattati anche verbali ad ambulanti abusivi e sequestri di merce.

Per il Comitato dei residenti, la sentenza segna un punto fermo. «La movida non può essere governata in assenza di pianificazione e nel vuoto normativo», sottolineano i cittadini del centro storico. «Questa decisione non è una vittoria contro qualcuno – afferma il presidente Alberto Catania – ma il riconoscimento di un principio semplice: le città si governano con regole chiare. Senza pianificazione, i conflitti diventano cronici e i diritti restano sospesi. Chiedere che il Comune applicasse la legge era la cosa giusta».

I legali del Comitato, Donato D’Angelo ed Elisabetta Abelardi, parlano di un richiamo che va oltre Trapani. «Il TAR ha ribadito che l’inerzia amministrativa, in presenza di obblighi normativi, è illegittima. Piano acustico e regolamenti non sono facoltativi: sono atti dovuti».