Bilancio di fine anno di Schifani: "Riforme, sanità e infrastrutture. La Sicilia riparte"
Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, presenta il bilancio di fine anno partendo dalle difficoltà politiche vissute all’Assemblea regionale e rilancia la necessità di riformare il sistema di voto all’Ars, alla luce delle criticità emerse durante l’approvazione della legge di Stabilità. Una riforma che, nelle intenzioni del governo regionale, dovrebbe rendere più fluido il percorso legislativo ed evitare che l’ostruzionismo blocchi provvedimenti fondamentali per la Regione.
Sul fronte economico, Schifani rivendica una Sicilia in ripresa, sostenuta – afferma – da misure “possenti” messe in campo dal governo regionale per favorire la crescita e accompagnare investimenti e sviluppo. In questo quadro si collocano anche gli interventi infrastrutturali, a partire dal completamento dell’autostrada A19 Palermo-Catania, indicata come asse strategico per la mobilità e l’economia dell’Isola.
Ampio spazio viene dedicato alla sanità, uno dei temi più sensibili. Schifani riconosce che negli anni un’eccessiva ingerenza politica nelle nomine ha indebolito l’efficienza del sistema sanitario siciliano. Per questo annuncia un cambio di passo: con le prossime designazioni, assicura, si procederà secondo criteri di merito, riducendo il peso delle appartenenze politiche.
Capitolo sicurezza: il presidente annuncia la realizzazione di una control room regionale per il contrasto agli incendi boschivi e per il monitoraggio delle aree urbane più a rischio. La struttura sarà operativa a partire da settembre 2026 e vedrà la collaborazione delle istituzioni e delle forze dello Stato; all’inaugurazione è prevista anche la presenza del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. A questo si aggiungono 15 milioni di euro destinati ai Comuni per potenziare i sistemi di videosorveglianza.
Sul tema dei rifiuti, Schifani mostra in anteprima ai giornalisti i progetti dei termovalorizzatori di Palermo e Catania, ribadendo l’obiettivo di avviare i lavori nel 2026 per superare definitivamente l’emergenza e ridurre il ricorso alle discariche.
Infine, l’emergenza idrica: il presidente elenca gli interventi già avviati e in corso, rivendicando l’impegno della Regione. Le osservazioni della Corte dei Conti, sostiene, riguardano criticità strutturali che affondano le radici in una realtà ultraventennale, mentre l’attuale governo regionale afferma di essere “sul pezzo” per fronteggiare una delle crisi più delicate per la Sicilia.
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