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21/07/2017 07:18:00

Sicilia 2017, Crocetta si ricandida. Gelo nel centrosinistra

 Il presidente della Regione Rosario Crocetta si porta avanti, ufficializza la sua ricandidatura alla guida del governo siciliano. Non ha paura di confrontarsi con nessuno, non teme avversari ed è pronto a fare un passo indietro solo se il candidato di sinistra dovesse essere il presidente del Senato, Piero Grasso, che però ieri ha confermato la sua posizione. 

Non si prospettano tempi sereni per il PD, Grasso ha parlato della necessità di assolvere fino in fondo al suo ruolo delicato al Senato, è un no alla candidatura a governatore della Sicilia. Nessun ripensamento

Nemmeno il tempo di terminare con le proprie dichiarazioni che Crocetta invita gli operatori della stampa per annunciare la sua candidatura.

Crocetta è forte del risultato della Corte dei Conti che certifica il buon risultato sul bilancio, e sulle primarie Crocetta non ha dubbi le invoca e chiede di misurarsi: “Così vediamo chi ha i voti”.

Fausto Raciti, segretario regionale dem, frena su Crocetta e prende tempo con la speranza che Grasso si ravveda e che così le cose vadano a posto da sole. Il PD non può rischiare di correre isolato ma con una coalizione, gli avversari su Crocetta hanno posto un veto e hanno parlato di discontinuità.

Il problema, insomma, è del PD che vorrebbe prendere le distanze dall'attuale presidente ma che intanto lo tiene in piedi questo governo. Una contraddizione in termini che al cittadino è già saltata agli occhi. Così come tutti i partiti di maggioranza che con Crocetta hanno avuto nomine, consulenze, sotto governi e assessorati per poi allontanarsi nel momento cruciale, per meri calcoli di competizione elettorale. Anche questo il cittadino ha visto.

Non ancora chiara la posizione di Davide Faraone, sottosegretario alla Salute, che ha iniziato il suo tour per la Sicilia, casa per casa. Sembra un tour elettorale e pare sia proprio lui il candidato, cosa che al momento smentisce ma che accarezza da tempo, aspetta solo il via libera di Matteo Renzi.

Al lavoro i centristi di Giampiero D'Alia che presenteranno un loro candidato alla presidenza della Regione, un amalgama di aree centriste e moderate che ammiccano al centro sinistra, in un'ottica di accordo alle nazionali. Per Marco Forzese, capogruppo all'ARS dei Centristi per la Sicilia, il candidato dovrebbe essere proprio D'Alia e su questo far convergere anche il PD.

A destra nulla di certo a parte la candidatura di Nello Musumeci, da mesi sta lavorando al suo progetto. Su Musumeci non c'è la convergenza di tutto il centro destra, riserve per la sua candidatura a presidente della Regione arrivano dai forzisti e da Cantiere Popolare. Salvo poi fare un passo indietro, Gianfranco Miccichè, commissario azzurro, propone la candidatura di Musumeci ad Alfano, spendendolo come miglior presidente. Forza Italia torna sul nome di Musumeci solo dopo avere incassato il no da tanti professionisti, Barbara Cittadini in testa.

Sulla convergenza di Angelino Alfano sulla candidatura di Musumeci c'è il veto del movimento Noi con Salvini, gli alfaniani non sono ben visti e non vengono accettati dentro una coalizione di centro destra.

Ed è Musumeci ad affermare, durante un evento nella città di Trapani organizzato da Livio Marrocco in ricordo del giudice Paolo Borsellino, che non intenderà fare accordi con quella parte di politica che ha i voti ma che ha regie politiche diverse da quelle a cui Musumeci è abituato.

Non lascerà,il leader di Diventerà Bellissima, che la sua candidatura possa essere strumentale alle beghe politiche altrui o per avventurieri di poltrone d'occasione.

E Musumeci parte anche da Marsala con Paolo Ruggieri, suo punto di riferimento cittadino.

Ruggieri rilancia il progetto Diventerà Bellissima in appoggio di Musumeci presidente, un progetto che nasce nel 2012 ma che potrebbe tornare più forte a Marsala con la candidatura dello stesso Ruggieri.



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