Scompare una figura luminosa della vita culturale palermitana. Sergio Flaccovio, editore e libraio di rara sensibilità, è morto lasciando un vuoto che attraversa il mondo dei libri, dell’editoria e quella Palermo intellettuale che per decenni ha trovato nella sua famiglia un punto di riferimento naturale. Aveva raccolto l’eredità del padre, Salvatore Fausto, protagonista di una storia culturale che ha segnato la città e la Sicilia intera.
La storia dei Flaccovio comincia nel 1938, quando il capostipite apre in via Ruggero Settimo una libreria destinata a diventare, negli anni Sessanta e Ottanta, un vero cenacolo intellettuale. In quelle stanze di Palermo sono passati scrittori, artisti, registi, fotografi, giornalisti: Enzo Sellerio, Dacia Maraini, Michele Perriera, Cesare Zavattini, Indro Montanelli, Bruno Caruso, Mario Soldati, Nino Buttitta. Negli anni Cinquanta, tra gli acquirenti abituali, c’era anche Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Dalla libreria, presto, nacque una galleria d’arte e poi una casa editrice. Le collane dei Flaccovio hanno pubblicato saggi, monografie e testi dedicati alla cultura e alla storia della Sicilia. Tutte le opere di Luigi Natoli sono passate dal loro catalogo. La raffinatissima rivista “Sicilia”, con collaborazioni prestigiose, è diventata un simbolo della produzione editoriale isolana. E la collana dedicata ai grandi temi della storia siciliana ha rappresentato un unicum nel panorama dell’editoria italiana, anche grazie al sostegno del Parlamento regionale.
Negli ultimi anni, la crisi dell’editoria ha colpito anche le librerie storiche. Flaccovio ha resistito più di altri, mantenendo alcuni punti vendita e continuando a pubblicare, seppur con un ritmo più ridotto. Gli ultimi titoli della collana “Siciliani”, dedicata a figure di rilievo nella politica, nell’arte e nella scienza dell’isola, testimoniano la volontà della famiglia di non disperdere un patrimonio culturale costruito in quasi un secolo.
I funerali di Sergio Flaccovio si terranno il 10 dicembre alle 11.30 nella chiesa del cimitero dei Rotoli.
Il cordoglio della città
“Palermo gli sarà sempre grata”, ha detto il sindaco Roberto Lagalla, ricordando come la storia dei Flaccovio sia “intimamente intrecciata” con quella della città. Lagalla ha parlato di un uomo discreto e appassionato, capace di custodire e rilanciare un’eredità culturale straordinaria: un luogo di libero incontro, una casa editrice rigorosa, uno spazio di formazione intellettuale per generazioni di lettori.
Parole di grande apprezzamento arrivano anche dalla presidente di Confcommercio Palermo, Patrizia Di Dio, che sottolinea il ruolo “prezioso e illuminato” di Sergio Flaccovio, capace di unire imprenditoria e cultura con competenza e misura. Un’eredità condivisa con il padre Fausto, con Francesco e oggi con Giuseppe, in una continuità familiare che ha saputo rimanere un pilastro della vita culturale siciliana, una fucina di talenti e un ponte tra generazioni.
Con la sua scomparsa, Palermo perde un uomo che ha servito i libri come un bene comune. Una figura gentile, colta, sempre presente ma mai invadente, che ha contribuito a tenere accesa una delle luci più autentiche della cultura cittadina.