Il Parco archeologico di Selinunte torna ad accogliere le sonorità ibride e visionarie di Mediterraneo Jazz, rassegna ideata da Curva Minore e giunta alla sua quinta edizione.
Un festival che, nel segno dell’ascolto profondo e della sperimentazione, rinnova l’eredità del contrabbassista Lelio Giannetto, grazie all’impegno di Valeria, Luca e Gabriele Giannetto.
Mediterraneo Jazz nasce dalla visione di Lelio Giannetto, che ha sempre immaginato il suono come ponte tra culture, epoche e linguaggi, in un continuo attraversamento del presente. Un’intuizione fertile che oggi rivive nelle trame di una musica capace di unire l’antico e l’avanguardia. Tre appuntamenti al tramonto, tra le pietre antiche e i suoni contemporanei, dove jazz, improvvisazione e ricerca si intrecciano nel nome della libertà espressiva. Il Parco archeologico di Selinunte, tra i più vasti d’Europa, diventa ogni anno spazio scenico e spirituale del festival: un luogo dove l’eco della musica dialoga con templi, pietre e vento.
Si comincia venerdì 11 luglio con Timing Birds, incontro tra la contrabbassista Silvia Bolognesi, il percussionista senegalese Dudù Kouate e il produttore statunitense Griffin Rodriguez. Un progetto nato da un’improvvisazione in studio che ha dato vita a un cd – e a un linguaggio sonoro – che mescola jazz, afrobeat, elettronica e strumenti ancestrali come il ngoni e la kalimba. Un magma musicale che scorre tra l’arcaico e il futuribile, tra il rito e la materia sonora.
Domenica 13 luglio tocca al FCT Trio – Francesco Cusa (batteria), Riccardo Grosso (contrabbasso) e Tonino Miano (pianoforte) – con QUEST, un laboratorio di composizione istantanea. Nessuna partitura definita, nessuna gerarchia dei suoni: ogni nota è generata nel momento e per il momento. Una musica che si sottrae alla logica della produzione e che privilegia la lentezza, l’attesa, la trasformazione. Gran finale venerdì 18 luglio con TRA, formazione che abita i confini mobili del jazz. Guidata da Giancarlo Mazzù (chitarra) e Luciano Troja (pianoforte), affiancati da tre tra le voci più promettenti del jazz italiano contemporaneo – Maria Merlino (sax), Domenico Mazza (basso elettrico) e Federico Saccà (batteria) – la band esplora territori sonori che vanno dallo straight jazz al rumorismo, dal teatro musicale alla composizione contemporanea.
Ogni concerto è un viaggio collettivo e ogni brano un’occasione per reinventare l’ascolto. Mediterraneo Jazz è più di una rassegna: è un rito collettivo tra memoria e invenzione, dove ogni nota si intreccia al paesaggio e all’aria antica di Selinunte, offrendo un’esperienza d’ascolto che è anche viaggio e scoperta. Biglietti: 10 euro. Info e prenotazioni: www.coopculture.it