Trapani, un'esposizione diffusa di opere d'arte in molti locali del centro storico

È in corso di svolgimento, già da martedì scorso, in diversi locali del centro storico a Trapani, un’esposizione diffusa di opere d’arte, organizzata dai ragazzi dei “Salotti Trapanesi”, un gruppo di giovani molto determinati di cui abbiamo già parlato nei mesi scorsi.

Le opere d’arte, realizzate da 30 artisti prevalentemente del territorio, resteranno esposte in diversi locali commerciali del centro fino a martedì 21 marzo. Una settimana di “cultura diffusa” straordinaria per la città di Trapani, che vede nei “salotti trapanesi” una realtà nuova, propositiva e di grande valore culturale. Una vera rivoluzione culturale quella che potete ammirare in questi giorni.

La bellezza di poter passeggiare per le strade del centro storico e ammirare fotografie, quadri e sculture che gli artisti hanno proposto è davvero impareggiabile. Bella anche l’apertura da parte dei commercianti trapanesi, che hanno accolto con entusiasmo l’iniziativa che arricchisce le loro vetrine e attira molta gente appassionata o semplicemente curiosa.

In questi giorni è quindi facile imbattersi in una mostra fotografica mentre sorseggi un cocktail in un pub o acquistare un capo d’abbigliamento davanti ad un bellissimo quadro. Quello che sono riusciti a fare le ragazze e i ragazzi dei salotti trapanesi è davvero straordinario proprio per avere unito tutta la città nel nome della cultura, dell’arte e della bellezza. Avere concentrato nello stesso luogo gli artisti, i commercianti e la popolazione trapanese è stata una missione riuscitissima e si vede.
Abbiamo intervistato alcuni rappresentanti dei salotti trapanesi e alcuni artisti che stanno partecipando con le loro opere, per farci raccontare meglio da loro questa esperienza (la video intervista la trovate in fondo all’articolo). Potete trovare la mappa dei vari locali che hanno aderito nelle pagine social dei Salotti Trapanesi e partecipare anche voi con la vostra presenza a questo magnifico evento che apre la primavera trapanese.

Roberto Valenti