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22/05/2020 16:49:00

San Vito Lo Capo, parlano quelli di "Marina Bay" che volevano fare il porto 

 Lo scorso mese di aprile, il sindaco di San Vito Lo Capo era stato categorico: “Procedura chiusa”. In pratica il primo cittadino aveva messo una pietra tombale sulla procedura relativa al progetto della società Marina Bay per la realizzazione di un porto turistico. Progetto che aveva scatenato le proteste dei residenti, contrari alla nuova costruzione. Nella località balneare, addirittura, era sorto il Comitato del “No”.

Lo scorso 27 marzo la svolta: il Comune con una nota inviata alla Marina Bay e all’assessorato regionale al Territorio e ambiente aveva comunicato la conclusione dei lavori per la “mancata produzione di documentazione ritenuta essenziale”. La società, che aveva chiesto il differimento della conferenza di servizi per presentare un nuovo master plan, infatti, non aveva prodotto alcuna documentazione. Oggi Marina Bay nel corso di una conferenza svoltasi all’hotel Crystal di Trapani, ha fatto sentire la propria voce tramite l’avvocato Agatino Scaringi e il progettista, ingegnere Pietro Inferrera.

La scelta della amministrazione comunale Peraino, è stato ribadito durante l’incontro, di fatto, priva l’intera comunità sanvitese della possibilità di «condividere l’evoluzione progettuale» attraverso «il massimo coinvolgimento e la massima trasparenza nella valutazione di merito» così come era stato concordato e scritto il 16 gennaio 2020 in un verbale d’intesa con la stessa amministrazione comunale. In quel verbale, Marina Bay ha “preso l’impegno di realizzare una opera condivisa da tutti e che rispondesse tanto alle proprie legittime esigenze di investimento, quanto all’interesse diffuso della comunità di San Vito lo Capo”. Marina Bay non ha mai inteso “imporre” il suo progetto, né tantomeno perseguire pervicacemente un obiettivo, come la realizzazione dell’approdo turistico, contro la volontà dell’intera comunità sanvitese.
Lo dimostra, ha sottolineato il progettista - la scelta di accogliere radicali e sostanziali modifiche suggerite proprio dalla amministrazione comunale e di ridefinire il masterplan originario. Modifiche che, però, non è stato possibile illustrare e spiegare nel dettaglio, come invece si auspicava, e che si ritiene andassero incontro alla sensibilità dalla comunità sanvitese”.

Ed ancora: “Marina Bay reputa, però, che disattendendo l’intesa verbalizzata nel gennaio scorso il sindaco e l’amministrazione comunale si siano assunti la responsabilità di privare la loro comunità di valutare una opportunità di sviluppo e, soprattutto, della possibilità di analizzare, dibattere e scegliere se apprezzare o rigettare liberamente la nuova proposta progettuale”.

Il sindaco ha affermato, lo ha fatto pubblicamente in consiglio comunale e attraverso comunicato stampa, che la “conclusione dei lavori della conferenza dei servizi” troverebbe motivo nella «mancata produzione di documentazione ritenuta essenziale» da parte di Marina Bay Srl e che sarebbero decorsi i termini previsti. “Marina Bay – la puntualizzazione - non proporrà alcuna opposizione formale al Comune di San Vito, benché sia stata inviata nota all’amministrazione, e per conoscenza a enti e organismi della conferenza dei servizi (in primo luogo l’ARTA), in cui si puntualizzano tre aspetti che mettono in discussione il valore giuridico e amministrativo della dichiarata “conclusione dei lavori”:
- la conferenza dei servizi non è mai iniziata e di conseguenza alcun termine per la sua conclusione può essere decorso;
- la dichiarazione unilaterale di “conclusione dei lavori” è stata prodotta dal Comune di San Vito Lo Capo il 27 marzo 2020, in piena pandemia, quando tutti i termini procedimentali erano già stati sospesi dal legislatore proprio in relazione all’emergenza sanitaria; Marina Bay già il 16 marzo 2020, con PEC, aveva comunicato di aver concluso la redazione del masterplan ma di aver intenzione di depositare tutta la documentazione relativa dopo la fine della emergenza sanitaria dichiarata con il DPCM del 9 marzo 2020.



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