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19/10/2015 06:35:00

Trapani, è il giorno di Trident Juncture. L'esercitazione Nato e le polemiche

 Comincia oggi con la cerimonia di apertura la tappa trapanese della Trident Juncture 2015, la più importante esercitazione militare della Nato nel corso del 2015 che avrà luogo in Italia, Portogallo, Spagna, Oceano Atlantico e mar Mediterraneo, e che vedrà coinvolti 36000 militari provenienti da più di 30 Paesi.
E centrale nell'esercitazione è l'aeroporto di Trapani, da cui partiranno le operazioni e dove oggi ci sarà la cerimonia di apertura. La fase “live”, quella delle esercitazioni, durerà dal 21 ottobre al 6 novembre.

 Alla cerimonia di apertura di oggisarà presente un alto rappresentante del Ministero della Difesa, il vice Segretario Generale della NATO, l’ambasciatore Alexander Vershbow, il Comandante Supremo Alleato della Trasformazione (ACT), Generale Denis Mercier, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano e il comandante del Comando alleato interforze di Brunssum (JFC B), Generale Hans-Lothar Domrose.
 
La cerimonia inizierà alle 11.00 e seguirà la conferenza stampa delle autorità intervenute. Una mostra statica dei velivoli dei paesi alleati e partner farà da sfondo all’incontro con le autorità e i rappresentanti delle nazioni. Allo stesso tempo, si potrà assistere ad una dimostrazione di operazione di recupero del personale. L’evento si concluderà con un sorvolo di tutti i velivoli che prenderanno parte all’esercitazione.
 
 La Nato, con la Trident Juncture 2015, prevede di impiegare, in Italia, complessivamente 41 aeromobili (di cui 15 appartenenti a Paesi dell'Alleanza e 26 italiani), un totale di circa 3500 militari italiani (schierati tra Spagna, Portogallo e Italia), vari assetti navali.. A Trapani in particolare, saranno ospitati 18 aeromobili italiani e 12 dell'Alleanza (non tutti da combattimento). 

In queste settimane ci sono state diverse preoccupazioni per l'interessamento dello scalo trapanese e della possibile interferenza delle operazioni con le attività civili del Vincenzo Florio.La base operativa in Italia sarà l’aeroporto di Trapani sul quale saranno rischierati circa trenta velivoli tra nazionali e stranieri e 700 persone per garantire il supporto tecnico-logistico e operativo.
“Allo scopo di non penalizzare l'attività dello scalo civile “Vincenzo Florio” - ha precisato il comando del 37° Stormo - l'Aeronautica Militare, in collaborazione con l'ENAC, le autorità locali e la Prefettura, ha da mesi avviato gli accordi per definire la soluzione più efficace e predisposto le misure di coordinamento tra le unità militari e la società Airgest,  che gestisce lo scalo civile, al fine di conciliare le esigenze addestrative con quelle commerciali. Tra le soluzioni adottate è stata prevista, per la prima volta, la figura di un coordinatore dall’Airgest che si interfaccerà con la parte militare per minimizzare l’impatto sul traffico civile. Tutta l’attività di volo si svolgerà sul mare al largo delle coste siciliane e senza l’impiego di alcun tipo di armamento o munizionamento”.
Preoccupazioni anche per quanto accaduto nel 2011, con le operazioni militari in Libia che hanno comportato la chiusura per un lungo periodo dell scalo civile di Birgi con gravi danni per l'economica locale. Ora, anche per le notizie che arrivano dalla Libia e dal Medio Oriente, in tanti hanno chiesto che relazione ci fosse tra l'esercitazione Nato di Trapani e le intenzioni di intervento dell'Alleanza in medio oriente e se ci sono pericoli per lo scalo civile..
“E' un evento addestrativo pianificato dalla NATO da lungo tempo che prescinde dalle operazioni in atto nel bacino del Mediterraneo e da ogni altra situazione di crisi – si legge in una nota del Comando. Per l’Aeronautica Militare l'obiettivo dell'esercitazione è quello di verificare  le capacità dei suoi assetti nell’ambito di una forza ad elevata prontezza d’impiego e tecnologicamente avanzata composta anche da unità terrestri, navali e delle forze speciali da utilizzare rapidamente ovunque sia necessario”.


Tante le proteste dei comitati contro la guerra che si sono creati in queste settimane in vista dell'esercitazione militare.
Una serie di iniziative sparse per la provincia e la regione hanno preso il via già il 26 settembre a Marsala con un flash mob molto partecipato ed avranno come obiettivo principale quello di radunare ed accompagnare i cittadini verso la grande “Manifestazione Regionale No Esercitazioni NATO a Birgi” che avrà luogo il prossimo 31 ottobre a Marsala.
Gli attivisti del Coordinamento Contro la Guerra e la Nato esprimono con decisione il proprio dissenso nei confronti delle attività della Nato, che da alleanza difensiva negli anni ha sempre più intrapreso una deriva offensiva, e non si stancano di ripetere la necessità di difendere la vera natura della nostra terra, una regione caratterizzata da risorse naturali e culturali di pregio che in nessun modo può essere confusa con una “naturale portaerei nel cuore del Mediterraneo”. 
Un movimento di protesta che coinvolge tutta la Sicilia, che lega Trapani a Niscemi. Da lì si unisce anche la protesta No Muos, il potente radar installato dalla Nato.
E' intervenuto anche Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore del Movimento 5 Stelle, per dire no alla Nato, alla guerra e alle esercitaizoni militari: “Trapani, ma non solo, ha bisogno di conoscere con dati reali e non “fuffa” cosa comporterà la "Trident Juncture 2015".
Trapani, ha bisogno di vedere un territorio apprezzato per il valore artistico, culturale, che fortunatamente hanno potuto conoscere, ammirare ed esportare con il cuore e la mente, i milioni di passeggeri italiani e stranieri in transito dall'aeroporto di Trapani-Birgi”.



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