All'incontro con i giornalisti hanno partecipato il presidente della Regione siciliana Raffaele Lombardo, l'assessore alle risorse agricole Titti Bufardeci, il direttore scientifico Airc Maria Ines Colnaghi e Niccolo' Contucci, direttore generale dell'associazione. Quasi 6 milioni di arance rosse di Sicilia al 100% naturali, lavate, spazzolate e suddivise in 435 mila reticelle da 3 chili l'una, sono state messe in vendita al prezzo di 9 euro per aiutare la scienza a vincere il cancro. Un fiume di salute s'e' riversato in oltre 2 mila piazze della Penisola. L'obiettivo dell'iniziativa, sostenuta dalla Regione siciliana con un contributo di 500 mila euro per l'acquisto degli agrumi, e' quello di raccogliere fondi da destinare agli 'Investigator grants' finanziati dall'Airc: studi selezionati da un comitato indipendente attraverso il sistema del Peer review, garanzia di
trasparenza. La tradizionale vendita benefica e' stata lanciata per la prima volta nel 1989 e da 16 anni si realizza in collaborazione con la Regione siciliana. I fondi raccolti, all'incirca 4 milioni di euro, rappresentano il primo plafond per finanziare l'asse portante della ricerca sul cancro. Nel 2009 sono stati finanziati 454 studi, relativi a tutti gli aspetti della ricerca oncologica, da quella di base a quella clinica e a quella epidemiologica. Il presidente Lombardo ha sottolineato le proprieta' organolettiche e qualititive dei frutti di Sicilia, e le loro virtu' "terapeutiche" testimoniate dalle ricerche scientifiche. "Anche in futuro la nostra collaborazione con l'Airc proseguira' - ha detto Lombardo - e siamo orgogliosi di contribuire alla ricerca scientifica con i frutti della nostra terra. Questo e' uno stimolo in piu' per affrontare la crisi del settore agricolo, per spronarci a nuove iniziative di sostegno e rilancio sui mercati nazionali ed internazionali". Anche l'assessore alle risorse agricole Bufardeci ha ribadito la volonta' di mantenere costante la collaborazione con l'associazione di ricerca e il massimo impegno per fare fronte alla drammatica crisi economica del settore agricolo.