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28/07/2010 11:00:00

Scrive Anna Maria Angileri, sulla ricapitalizzazione Airget

Non sto parlando dei tagli ai trasferimenti su cui il Consiglio Provinciale dovrebbe assolutamente esprimersi in maniera forte ed articolata ma della norma che vieta alle Pubbliche Amministrazioni di ricapitalizzare Società partecipate con esercizi in perdita per tre anni consecutivi. Questa norma pone l’Amministrazione della Provincia Regionale di Trapani di fronte alla realtà di un brusco risveglio. Se il Presidente Turano, che pure ultimamente ha fatto sue molte delle preoccupazioni da me espresse nel passato, avesse per tempo vigilato e consentito vigilanza e trasparenza sugli atti della gestione Airgest oggi non dovremmo rincorrere interpretazioni legislative per conservare questo importante patrimonio. Le troppe le stranezze e i continui dinieghi di accesso alla documentazione, anche la più semplice, hanno fatto apparire l’Airgest come una società poco trasparente che, per mascherare gli scarsi successi gestionali-amministrativi e di bilancio, ha quotidianamente rivendicato meriti di altri enumerando, ossessivamente, dati che altre realtà comunicano 3-4 volte all’anno senza enfasi e nella giusta prospettiva. I richiami alla trasparenza ed alla politica di bilancio coerente con la necessità di crescita del territorio da me costantemente effettuati hanno sempre avuto l’obbiettivo di salvaguardare un bene prezioso. Voglio ricordare quanto da me affermato nell’intervento del 21 maggio 2009: "Noi tutti, nessuno escluso, nel nostro ruolo di Consiglieri ed anche da singoli privati cittadini, apprezziamo lo sforzo che nel corso degli anni è stato profuso per realizzare ciò che senza alcun dubbio e nessuna enfasi può classificarsi come un bene inestimabile: il diritto alla mobilità. Siamo ancora più contenti del fatto che tale diritto, in assenza di quella volontà politica forte che avrebbe dovuto porre la giusta attenzione a far sì che fosse “normale” l’ottenimento delle tratte onerate, sia stato ottenuto con l’ausilio di un vettore privato ed a tariffe spesso più competitive di quelle sottoposte ad oneri di servizio pubblico. Il mercato quindi, e la capacità di crearlo, e le ingenti risorse riversate negli anni su tale progetto (principalmente dalla Provincia), hanno fatto sì che il nostro territorio possa avere una struttura che sia contemporaneamente una finestra sul mondo per i cittadini ed una vetrina per le nostre città e per le nostre aziende. Un volano economico di sviluppo che va guardato con orgoglio ma che, vista la delicatezza del meccanismo va trattato e preservato con il massimo rispetto." Non mi sembra che i continui richiami siano stati tenuti nella dovuta considerazione. La gestione della sicurezza (spesso citata dai banchi della maggioranza), gli strani ricorsi all’agenzia interinale per il reperimento del personale, i ritardi nella realizzazione delle aree commerciali, insieme alla sicurezza di avere alle spalle un socio forte, vocato e votato al sacrificio economico, hanno consentito che questa Società potesse addirittura “vantarsi” del crescente disavanzo di bilancio. I comunicati sono sui giornali e tutti possono vederli. Il legislatore, purtroppo, non è dello stesso avviso. Spero in una conclusione positiva della vicenda, spero che venga ripristinata la trasparenza necessaria alla buona gestione ed alla sopravvivenza della Società, spero che il nostro territorio non debba subire ulteriori mortificazioni che pregiudicherebbero quel cammino verso lo sviluppo di cui non possiamo fare a meno".

 

Anna Maria Angileri