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31/03/2011 15:12:32

"The fighter" di David O. Russell

doveva esserci Darren Aronofsky – che poi ha preferito ‘solamente’ produrre la pellicola per dedicarsi a “Il cigno nero” – e che il ruolo del protagonista è passato via via da Matt Damon a Brad Pitt fino a Wahlbergh, appunto, che grazie al suo fisico sembra davvero un boxer.

Il film racconta la vera storia di Micky Ward (Wahlberg), pugile americano di origini irlandesi, il quale, seguendo le orme del fratellastro Dicky Eklund (Christian Bale) caduto in rovina a causa della dipendenza da crack, cercherà la giusta occasione per rifarsi dalle tante sconfitte, guidato da Dicky – l’allenatore tutto genio e sregolatezza – e dalla madre-manager (Melissa Leo). Ma tutto cambia quando il ragazzo incontrerà la barista Charlene (Amy Adams, l’ex principessina disneyana di “come d’incanto) – “la ragazza di Mtv”, secondo i parenti di Micky, ovvero una “porca” – che cercherà di allontanarlo dalla famiglia convincendolo a cambiare team.

Diversamente da tutti i film sulla boxe che abbiamo visto in passato – “Rocky”, “Toro Scatenato”, “Alì” o i più recenti “The million dollar baby” e “Cinderella Man”, tanto per citarne alcuni – “The Fighter”, pluricandidato agli Oscar tra cui miglior film, ha il merito di accontentare un pubblico eterogeneo (non soltanto un pubblico maschile ‘specializzato’) proprio perché in questo caso la donna è una figura fondamentale: saranno, infatti, la madre e la fidanzata a essere le artefici del destino e delle decisioni dei due fratelli. Un film dove la vera lotta non si combatte sul ring ma in famiglia; incentrato sul bisogno di farcela superando le avversità e avendo accanto le persone amate. Non ci troviamo, quindi, di fronte al solito film a tema sportivo, tant’è che nella prima parte di boxe ce n’è davvero poca, con qualche incontro ben diretto nella seconda. Il fulcro è il rapporto tra due fratelli, messi alla prova da vittorie e sconfitte (sconfitte, soprattutto) e la conseguente ricerca di una seconda possibilità.

Ma quello che sorprende di più sono gli attori, Christian Bale e Mlissa Leo su tutti (giustamente premiati con l’Oscar di migliori attori non protagonisti). Melissa Leo l’avevo già notata in “Frozen River” (2008): la sua interpretazione e il suo volto non si dimenticano facilmente. Qui interpreta una sorta di matriarca-manager, possessiva e senza scrupoli, con tanto di chioma bionda come le sue sette figlie, una più brutta dell’altra. Impossibile non ridere nel vederle tutte insieme litigare. Mentre Christian Bale mette in ombra un pur convincente Wahlberg : è davvero straordinario con il suo sguardo allucinato e il suo viso scavato, dimagrito di dodici chili per la parte. Bale riesce spesso a trasformare il suo fisico da un film all’altro; l’abbiamo visto in versione scheletrica ne “L’uomo senza sonno” e in versione tutto muscoli nel ruolo di Batman. Chi l’avrebbe detto che il ragazzino de “L’impero del sole” (1987) di Spielberg avrebbe fatto tutta questa strada!

FRASE: “Certe volte se vuoi vincere devi essere quello che non sei”

VOTO:7 ½

Gianfranco Manzo



Cinevisioni | 2024-03-24 06:00:00
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