Bocche cucite su quello che si è detto. Erano presenti tutti i Sindaci della Provincia di Trapani o i loro delegati, ma la parola d’ordine del Prefetto Magno è : “Andare avanti”. D’altronde è la legge che lo prevede. Lo stesso Sindaco di Marsala, Renzo Carini, sottolinea che “non si può sospendere nulla”. La riunione pertanto è servita per organizzare le fasi esecutive delle prime demolizioni. Probabilmente interverrà anche l'esercito per dare man forte alla polizia municipale ed evitare tafferugli. Il conto alla rovescia è partito.
Ma c’è di più. Perché si prevedono contestazioni, disordini, da parte del comitato degli abusivi che vanta appoggi politici eccellenti e cerca di lavorare su due fronti: da un lato la pressione politica sugli enti locali (facendo approvare ordini del giorno nei consigli comunali) dall’altro lato l’approvazione di un disegno di legge che prevede la sanatoria nelle coste. Ma questo secondo iter è davvero lungo, ed all’orizzonte non rientra nell’agenda del governatore Lombardo, mentre nulla può Berlusconi (che invece sulle case abusive di Napoli ha tentato un colpo gobbo per vincere la campagna elettorale).
Le contestazioni hanno avuto l’apice la settimana scorsa in consiglio comunale, a Marsala. Era il 9 Giugno. Gli abusivi sono arrivati a Sala delle Lapidi cominciando ad insultare il Sindaco e i consiglieri non favorevoli ad una mozione contro le demolizioni che è stata messa all’ordine del giorno. La tensione è stata altissima. Il consigliere Gesone ha chiesto – invano – che l’aula venisse fatta sgomberare. I consiglieri che non hanno votato l’ordine del giorno a favore degli abusivi sono stati definiti “fumeri”. Il tutto senza alcun cenno di rimprovero da parte dei banchi della presidenza. D’altronde, lo stesso vicepresidente del consiglio comunale di Marsala, Rosanna Genna, un mese fa è intervenuta all’assemblea degli abusivi alla Sala Armony portando la “solidarietà dell’intero consiglio…”.
Le pratiche per le demolizioni di 22 case abusive costruite entro il limite dei 150 metri nella fascia costiera marsalese vanno avanti, adesso però inizia a esserci qualche tentennamento sulla direzione dei lavori. Forse la massiccia campagna dei comitati “Salviamo le nostre case”, con l’appoggio di molti politici della provincia e l’indizione di popolosi convegni stanno avendo i loro effetti. Andiamo con ordine. Qualche mese fa dopo un iter lunghissimo è stato approvato il progetto definitivo per la demolizione degli immobili abusivi già acquisiti a patrimonio comunale ed emesso il relativo bando di gara per i lavori di demolizione dei fabbricati e ripristino delle zone in cui sorgono gli immobili. La somma complessiva tra spese amministrative e lavori in sé è di 190.000 euro. A maggio il settore Territorio e ambiente ha dato il responso sulla gara d’appalto. Ad aggiudicarsi le demolizioni è stata la SicilCostruzioni di Alcamo per un importo identico a quello a base d’asta: circa 108.000 euro.
Adesso il nocciolo sta su chi debba dirigere i lavori di demolizione. L’incarico non è di poco conto per una serie di motivi. Non è esiguo il corrispettivo: 9.000 euro. E non sono pochi i politici e i comitati che stanno facendo pressioni per tenere in vita le case. Un paio di settimane fa la direzione dei lavori era stata affidata all’architetto Daria Saporito di Castelvetrano. Ma dopo qualche giorno al comune arriva una lettera dell’architetto che rifiuta la direzione dei lavori: “motivi familiari e professionali”.
Un paio di giorni fa però il sindaco Carini su disposizione dell’ufficio abusivismo ha conferito la direzione dei lavori di demolizione ad un altro architetto. Questa volta la palla arriva all’architetto Cusenza Maria Cristina di Trapani. Adesso non resta che aspettare la risposta del professionista esterno per la formalizzazione dell’incarico.
Il disegno legge, proposto dall'on. Paolo Ruggirello, sul recupero e la valorizzazione delle coste è stato discusso in commissione regionale alla presenza del presidente Fabio Mancuso e del direttore del dipartimento urbanistica Sergio Gerardi. Mancuso ha fissato il 12 luglio come termino ultimo per la presentazione di ulteriori emendamenti. «Ci troviamo ora in una fase molto importante del procedimento legislativo, la fase di valutazione e approfondimento. È un testo che nasce in apertura ad ulteriori integrazioni e suggerimenti. - dichiara Ruggirello - È fondamentale porre l'attenzione sul fatto che la legge provvederebbe ad un riordino complessivo delle fasce costiere siciliane, sia dal punto urbanistico che ambientale, laddove si andrebbe a regolamentare la presenza di edifici che risultano abusivi e consentirebbe la valorizzazione delle aree in stato di abbandono. Non si tratta di una sanatoria perché oggi sarebbe impossibile attuarla, né tantomeno si può sperare di mantenere tutte le fabbricazioni abusive. Si compirà un monitoraggio e si procederà con un riordino delle strutture esistenti». All'interno del testo, infatti, la questione delle coste «viene affrontata considerando tutte le ipotesi di intervento, ovvero il rischio di erosione, di dissesto idrogeologico, la presenza degli agglomerati abusivi e dei centri industriali».