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06/03/2012 13:58:57

Elogio del disegno

Un tracciato di segni magnetici, che non flette, che non addensa materiali per appesantire occhio e mente se il tema del rapporto spazio-tempo, scandagliato da quel segno mercuriale, riesce a suscitare intensità emotiva e riflessiva.
Certo, questo ordito manuale che non si risparmia, dopo essersi coniugato con lo spazio, diventa, nella diversità del tempo, teatro di attività umane, cioè progetto. Dunque, Storia. Sicché, per quella mano non ci sono limitazioni nè scorciatoie; non ci sono modelli esterni da copiare perché comprometterebbero ogni linfa creativa, nè canoni estetici da ripresentare secondo abitudini meccaniche, pena il noto sonno della ragione.
Entro un metodo di memoria comparata, che miscela intuito e piacere di costrutto, senza essere ostaggio nè dell'uno nè dell'altro, dispone la sua rete di segni.
Sa disegnare in base a ciò che sente interiormente, in rapporto al suo originale vissuto, preferendo guardare piuttosto che vedere. E non si disse paradossalmente che: "La pittura è professione da ciechi"? Se tutto questo può già legittimare qualsiasi corredo professionale, non occorre affannarsi tanto, col pericolo di allontanare anziché avvicinare il visitatore alla sua arte parimenti colta e aperta al dialogo, nell'individuare derivazioni e motivazioni che non siano frutto di personale ricerca. Di affinità e di parentele, naturalmente, sono ricchi gli annali artistici. Dagli antichi segni zodiacali alla solenne sfilata di preti da santa Inquisizione, dall'ampiezza degli interessi mostrati, sorretti da acuta curiosità, emerge questa singolare figura di viaggiatore negli spazi fecondi e senza tempo dell'immaginario.
E si sa, col permesso di Baudelaire, che i veri viaggiatori: "Partono per partire e, senza sapere perché, dicono sempre: andiamo!".
Lungo questo processo in cui si intrecciano immagini e luoghi, che sfidando il convenzionale e il gratuito permettono l'esercizio dell'invenzione, spicca per intensità di ispirazione e rimandi storici l'acquaforte del "Cavaliere con la lancia". La mano imprime al bulino traiettorie sicure quanto incontenibili e tanta scioltezza tecnica a nulla conterebbe se non aiutasse ad esaltare il sentimento di solitudine dell'incerto Cavaliere di fronte al suo domani.
L'opera, collocata dietro una parete, sembra appartata e, come le cose vere che si presentano con discrezione, non vuole farsi notare. Ma, si può negare che non raggiunga una pura magia di suggestione? E non si gioca, anche, nell’accensione di questa atmosfera il fare arte?
L'evoluzione del gusto, a causa delle odierne bugie di mercato, è minacciata da esibizionismo velleitario e cruda volgarità, a danno di quanti sono ancora convinti che bellezza e onestà siano pilastri insostituibili di civiltà. Proprio gli inchiostri di china di quest'umile amante del disegno non mancano di essere …incisi con generosa bellezza e coraggiosa onestà.

Peppe Sciabica