on. le Nicola Cristaldi è in contatto oltre che con le autorità diplomatiche italiane in Libia, anche con l’on.le Luca Bellotti, che si trova a Bengasi, già sottosegretario nel Governo Berlusconi, il quale ha potuto far mettere in contatto i marittimi, imbarcati nei pescherecci fermati, con le loro famiglie a Mazara del Vallo anche con la disponibilità del suo telefono cellulare. L’on.le Bellotti, come parlamentare della Repubblica, sta affiancando l’opera del nostro consolato generale a Bengasi, per contribuire ad una rapida risoluzione della vicenda ed è in contatto con il Ministro degli Esteri, GiulioTerzi di Sant’Agata.
09,00 - Ci sono in totale 19 uomini, tra siciliani e tunisini, a bordo dei tre pescherecci di Mazara del Vallo che sono stati sequestrati ieri sera in Libia da un'unita' militare e dirottati nel porto di Bengasi.
I natanti, il "Boccia", il "Maestrale" e l'"Antonino Serrato", stavano pescando a una trentina di miglia dalle coste libiche quando sono stati abbordati da una motovedetta e costretti a dirigersi a terra. La diplomazia italiana in Libia e' gia' al lavoro sulla vicenda. E' il secondo sequestro di motopesca siciliani in Libia dopo la caduta di Gheddafi. In novembre era stato catturato il mazarese "Twenty two", rilasciato alcuni giorni dopo. "Ho sentito gli armatori che sono tutti molto preoccupati", ha detto il presidente del Distretto produttivo della pesca di Mazara del Vallo, Giovanni Tumbiolo, che ha auspicato una rapida soluzione della vicenda. Tumbiolo ha contattato il viceministro libico Adnan Jibril, col quale e' in rapporto nell'ambito delle attivita' di cooperazione che il Distretto mazarese della pesca porta avanti con i Paesi della sponda Sud del Mediterraneo. Al di la' di un "atto di clemenza" che potrebbe consetire il rapido rilascio dei tre pescherecci sequestrati, secondo Tumbiolo serve comunque "fare chiarezza sulla questione delle acque territoriali" della Libia.