A lanciare l’allarme è il sindaco di Erice, Giacomo Tranchida, con una nota inviata ieri al vicepresidente della Regione Russo.
«Ancora una volta – si legge nel documento – veniamo a rappresentarle, anche a nome dei Comuni del comprensorio che ricevono acqua solo dal dissalatore,
il permanere in condizione di drammaticità in seguito al fermo parziale del dissalatore».
Tranchida ricorda che l’amministrazione comunale, a causa delle mancate erogazioni dalla Regione, non è più in grado di far fronte alle richieste dei cittadini che chiedono l’invio di acqua con le autobotti, perché il servizio comunale in sostituzione dell’Eas ha fatto “sforare impegni per oltre 150.000 euro, non ancora coperti – scrive nel documento – mentre restano oltre cento richieste inevase, con una media esponenziale crescente di oltre 50 richieste giornaliere al numero verde TeleAmicoComune ». Il primo cittadino sollecita le spettanze dovute dal Dipartimento regionale Acque e Rifiuti, oltre alla “immediata attivazione, tramite Siciliacque, del bypass conduttura Pozzi di Bresciana–Dissalata, quale strumento emergenziale d’intervento – aggiunge – attesa l’ormai conclamata inaffidabilità del dissalatore».