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15/10/2012 10:04:38

Furto sacrilego nella chiesa di San Gemma a Mazara

Così il vescovo Domenico Mogavero ha definito il furto avvenuto venerdì pomeriggio all'interno della chiesa di Santa Gemma di Mazara.
Ignoti, durante le ore di chiusura pomeridiana, si sono introdotti all'interno della chiesa,all'angolo dell'omonima via e della centralissima via Castelvetrano, e hanno asportato la pisside che conteneva le sacre particole. Pur presenti alcuni oggetti in argento nessun altro oggetto è stato asportato il che fa supporre che il gesto fosse mirato alla profanazione dell'Eucaristia. Il furto è stato denunciato alle forze dell'ordine dal parroco della stessa chiesa, don Giuseppe Lupo.
«Si tratta di un atto gravissimo, che fa seguito ad altri simili accaduti nei mesi scorsi in chiese della Diocesi - ha detto mons. Domenico Mogavero -. Pur non avendo elementi probanti c'è da ritenere che la mano scellerata sia stata mossa da motivazioni riconducibili a riti satanici». Già alcuni mesi fa ignoti, approfittando della sua chiusura serale, si erano introdotti nella chiesa di San Francesco, in pieno centro storico, compiendo il medesimo gesto sacrilego.
«La profanazione dell'Eucaristia - ha poi aggiunto il vescovo - è un peccato molto grave, come recita il numero 2120 del Catechismo della Chiesa cattolica ed è anche un delitto, punito con la scomunica riservata alla Sede apostolica, secondo quanto previsto nel Codice di Diritto canonico al n. 1367».
Giovedì sera, alle 19, nella chiesa di S. Gemma, si terrà una concelebrazione eucaristica «riparatrice».
«Invito - ha concluso mons. Mogavero - i fedeli a unirsi ai presbiteri per un'attestazione di fede e di amore alla santissima Eucaristia così vilmente oltraggiata».