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01/12/2012 05:27:26

Processo Denise, parla il vicequestore Sfameni

Sfameni, all'epoca dei fatti dirigente del commissariato di polizia di Mazara del Vallo - attualmente è in servizio alla Mobile di Palermo -, rispondendo alle domande del pm Francesca Rago, ha spiegato come furono svolte le indagini subito dopo la scomparsa della bambina.
Me ne occupai - ha dichiarato il funzionario di polizia - a partire dal 3 settembre 2004. Si indagava a 360 gradi, nessuna ipotesi veniva esclusa. Abbiamo effettuato ricerche in tutte le direzioni, anche nelle cave di tufo della zona, e intercettato tutti i protagonisti della vicenda, anche Piera Maggio", mamma di Denise. Nell'udienza dello scorso 8 maggio, il consulente dell'accusa, Gioacchino Genchi, a cui la Procura di Marsala affidò poi l'esame dei tabulati telefonici relativi alle intercettazioni effettuate in fase d'indagine, dichiarò che l'allora fidanzata (poi moglie) di Sfameni, e cioé Stefania Letterato, "fornì il suo telefono ad Anna Corona". Quest'ultima, attualmente indagata per sequestro di minore in un secondo filone d'indagine, è madre di Jessica ed ex moglie di Piero Pulizzi, padre naturale di Denise Pipitone. "Con l'avvio delle intercettazioni - ha continuato Genchi - si interrompono i contatti telefonici tra Anna Corona e Stefania Letterato e quest'ultima smette di usare il suo telefono cellulare, attivato il 13 aprile 2002. Prima, invece, i contatti telefonici tra le due donne erano stati numerosissimi. In queste intercettazioni si sono verificate una miriade di anomalie". La Procura affidò successivamente le indagini ai carabinieri.

"All'epoca dei fatti - ha detto il funzionario di polizia - con Stefania Letterato avevo solo un rapporto di amicizia, seppur confidenziale, il rapporto sentimentale iniziò successivamente".  "Non sapevo che Anna Corona utilizzava il telefono di Stefania Letterato. Non ho fatto intercettazioni e non ho esaminato tabulati. Se ho parlato con la Letterato del fatto che era stato disposta l'intercettazione sul suo telefono? Ma stiamo scherzando? E' una domanda assurda. Genchi dice che dopo il 22 settembre 2004 non ci sono più telefonate sul telefono di mia moglie e invece non é vero".

Poi, ha spiegato che i sospetti si concentrarono su Jessica Pulizzi "per tre motivi: l'intercettazione in commissariato dell'11 settembre, quando Jessica disse alla madre 'A casa ch'ha purtaì, che per noi era una assunzione di responsabilità, il suo livore (verso Piera Maggio, ndr) e la mancanza di un alibi per l'ora della scomparsa". Dopo Sfameni, é stato ascoltato il capo della Squadra mobile di Trapani, Giovanni Leuci, che all'epoca partecipò alle indagini.