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18/06/2013 04:19:31

Caso Denise. Chiesti 15 anni di carcere per la sorellastra Jessica. Oggi parola alle parti civili

Jessica Pulizzi e' imputata davanti al Tribunale di Marsala  per il sequestro della bambina. Molto dura la requisitoria dei due pm Sabrina Carmazzi e Francesca Rago, che ritengono Jessica Pulizzi "colpevole senza alcun dubbio" della scomparsa della bambina. L'imputata ha ascoltato la richiesta di condanna in aula, dove c'e' anche la madre, Anna Corona, indagata in un secondo filone d'inchiesta sulla cui richiesta di archiviazione si attende la decisione del gip. Assente invece l'altro imputato, l'ex fidanzato di Jessica, Gaspare Ghaleb, accusato solo di false dichiarazioni al pm. Non sono mancate le tensioni n aula tra Piera Maggio, madre della piccola Denise, con Anna Corona.

PIERA MAGGIO. "Il coraggio di andare avanti me lo da' la mia bambina. Nessuna madre puo' rassegnarsi a perdere una figlia in questo modo, con questi metodi atroci. E' una mostruosita', un fatto efferato che puo' essere commesso solo da persone senza un briciolo di umanita'". A dirlo  e' Piera Maggio, la mamma della piccola Denise La Procura ha applicato la cosiddetta 'Legge Denise', una nuova formulazione dell'articolo 605 del Codice penale, che ha accolto uan proposta di legge proposta da Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, fatta propria da alcuni parlamentari. "La nuova normativa -spiega Pier Maggio- e' gia' stata applicata in altri casi. Dopo nove anni di sofferenza e tre anni e mezzo di processo non posso gioire per una richiesta di pena, perche' la mia Denise non e' con me e non so ancora dove sia. La Procura ha argomentato bene, la loro tesi si e' ancorata sulle contraddizioni in cui e' caduta piu' volte Jessica e sugli elementi emersi dalle indagini grazie all'analisi delle intercettazioni e dei tabulati. Certo non posso essere felice per la possibile condanna di una giovane ragazza e al di la' della pena a me continua a mancare mia figlia".

"Dalla sentenza mi aspetto finalmente giustizia. In questa vicenda non ci sono ne' vinti ne' vincitori perche' parliamo di una bimba scomparsa, strappata da nove anni all'affetto della sua mamma". Continua Piera Maggio. Oggi tocchera' parlare alle parti civili e la sentenza e' attesa entro fine mese tra il 24 e il 25 giugno. "Il processo -prosegue mamma Piera- ha fatto emergere un contesto di bugie costruito da Jessica. In tutti questi anni noi piu' volte abbiamo dato l'opportunita' a lei e alle altre persone coinvolte nel sequestro della mia bambina per parlare e dire finalmente la verita', ma loro si sono rifiutati di collaborare con il risultato che dopo tanti anni io non so ancora dove sia la mia piccola". Sull'ipotesi di un eventuale perdono Piera Maggio e' ferma: "Non si puo' parlare in questi casi di perdono davanti a persone che hanno continuato ripetutamente a mentire. Quello che chiedo e' giustizia e di poter finalmente riabbracciare mia figlia che io so essere ancora vivia"