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25/06/2013 04:46:08

Salemi e i rifiuti: tasse salate, servizio inefficiente, discariche abusive, dipendenti pagati in ritardo

 I cittadini di Salemi vengono letteralmente bombardati da salatissime bollette Una famiglia tipo di quattro unità e con una casa di 100mq costretti a pagare fino 1600euro. Stiamo parlando della Tariffa d’Igiene Ambientale (Tia). Stiamo parlando della tariffa dei rifiuti solidi urbani riguardanti ben quattro, e in taluni casi cinque, annualità. Gi avvisi di pagamento relativi agli anni 2011 e 2012 sono stati notificati dal Comune a distanza di qualche mese, mentre l’Ato Belice Ambiente si è fatta sentire per quella riguardante gli anni, 2008 e 2009. Tutti e tre anni allo stesso tempo. In pochi mesi i cittadini si sono trovati costretti a pagare ben quattro o addirittura cinque annualità. Un vero e proprio salasso per le tasche dei contribuenti in questi tremendi tempi di crisi e con in più anche l’Imu da pagare. Per di più le bollette dell’Ato sono state ricalcolate con l’Iva. Ignorando che da quattro anni la Corte Costituzionale, chiamata a pronunciarsi in materia di tasse per lo smaltimento dei rifiuti, ha affermato, con la sentenza n. 238 del 24 luglio 2009, che sulla TARSU, e sulla TIA, non è possibile applicare l’IVA. Il risultato di questa importante pronuncia è che tutti i cittadini potranno chiedere il rimborso di quanto indebitamente versato, se nel frattempo avessero pagato. La Corte Costituzionale, per dipanare la questione, ha chiarito, sulla base dell’attuale situazione legislativa, la natura giuridica di questi contributi. Tarsu e TIA devono essere considerate delle tasse. Tradotto in soldoni, vuol dire che gli Ato hanno percepito delle somme che non gli spettavano. Per fare un esempio, se un cittadino doveva pagare 1.000,00 euro di TIA, con l’applicazione dell’IVA ha pagato 1.100,00 euro. In seguito alla pronuncia della Corte Costituzionale questo prelievo aggiuntivo è da considerarsi illegittimo, motivo per il quale chi ha intenzione di chiederne il rimborso, potrà farlo con riferimento ai tributi degli ultimi cinque anni (termine di prescrizione in materia di tasse). Il tutto mentre la pulizia del territorio comunale sembra essere diventata un miraggio. La spazzatura delle strade, fatta eccezione per la piazza principale e vie adiacenti, non viene effettuata. I cassonetti già maleodoranti da tempo immemorabile, con l’incalzare delle alte temperature, diventeranno sempre di più potenziali focolai di disagio igienico ambientale. A nostra memoria non ricordiamo di averli mai visti ripuliti e disinfettati. La raccolta differenziata a Salemi non esiste. A meno che tale deve essere considerata quella affidata solo al volontarismo degli utenti, che con alto senso civico si sono sobbarcati a conferire la carta e la plastica nella sola isola ecologica esistente. La raccolta differenziata, quella seria, è ben altra cosa. Del resto nemmeno i dipendenti vengo pagati regolarmente. Con almeno una mensilità arretrata, periodicamente assistiamo alla sceneggiata degli appelli da parte del commissario liquidatore nei confronti dei sindaci affinché versino le rispettive quote. E sempre si plaude ai presunti comuni virtuosi. Come si può leggere nell’ultimo comunicato stampa emesso dalla Belice Ambiente: “Dispiace che solo i Comuni di Mazara e Castelvetrano – dichiara il liquidatore Nicola Lisma – siano sensibili alle problematiche della Belice Ambiente. Il versamento di oltre 600 mila euro, seppur consistente, è utile al solo pagamento del saldo dello stipendio di maggio. Permane, pertanto, grave la situazione della società, ed è sempre imminente il rischio del blocco del servizio. Bisogna provvedere al pagamento dei fornitori essenziali – aggiunge Lisma – necessari per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Ed inoltre, fra qualche giorno, matureranno la mensilità di giugno e la quattordicesima. Mi appello ancora una volta a tutti i Sindaci soci – conclude il liquidatore - affinché possano mettere la società nelle condizioni di gestire con serenità il servizio fino al 30 settembre ed evitare il blocco del servizio”. Mentre a noi è stato riferito dal commissario prefetto Leopoldo Falco che sono proprio questi due comuni i maggiori debitori nei confronti della società. E, dulcis in fundo, il problema delle discariche abusive. In assenza di severi controlli, abbiamo notato una loro diffusione a macchia d’olio nel territorio. Un campionario di oggetti impensabili (scheletri di tv accecate, poltrone ribaltate , materassi con vistose macchie rossastre, una carcassa d’auto) e camionate di materiale di risulta da demolizioni di fabbricati (pezzi di tufi, mattoni, cemento, calce.). Un esempio, è dimostrato dalle foto che pubblichiamo. Non ci troviamo in aperta campagna, ma a pochi passi dalla centrale via Favara, sul tratto non asfaltato, che dalla via Solunto porta alla Zona Artigianale.


Franco Lo Re