Tutto era nato dalle sue dichiarazioni contro il primo cittadino nello scontro sull'elezione dei revisori dei conti e su alcuni atti deliberativi, che hanno aperto uno scontro tra Pd e Tranchida, risolto poi con un passo indietro del Pd, che, di fatto, ha lasciato Ciaravino al suo destino. La Ciaravino lascia il gruppo «non solo perché è venuta meno la fiducia nei confronti del capogruppo Sugamele, ma anche per non creare pregiudizio agli altri componenti del partito, assessori e consiglieri, per le mie future personali dichiarazioni». Con la sua uscita dal gruppo il Pd non ha più i numeri per averne uno autonomo. «La mia decisione - aggiunge - non rappresenta un disimpegno a sostenere Tranchida».