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12/08/2013 06:35:00

Alla redazione di www.marsala.it il premio nazionale “Ambiente e Legalità” di Legambiente e Libera

 La redazione di www.marsala.it, il primo quotidiano on line di Marsala e Trapani, ha ottenuto il prestigioso riconoscimento “Ambiente e legalità”, che Legambiente e Libera assegnano a ogni anno a coloro - giornalisti, politici, magistrati, cittadini, professionisti - che si sono distinti nel loro campo per la difesa dell’ambiente e della legalità.

“Si tratta di un riconoscimento importante - dichiara il direttore di www.marsala.it, Giacomo Di Girolamperchè è per noi l’ennesima dimostrazione di quanta attenzione ci sia per il nostro lavoro in proiezione nazionale. La nostra redazione, che si basa sul lavoro instancabile di Francesco Appari e Francesco Timo, e sull’apporto prezioso di Carlo Rallo e Jana Cardinale, si dimostra ancora una volta una patrimonio della comunità di Marsala e del trapanese. Purtroppo, devo sempre ricordare che, mentre continuiamo a ricevere riconoscimenti e attestati per il nostro lavoro dappertutto, proprio a Marsala, il Sindaco della città, Giulia Adamo, ci ha chiesto 50.000 euro di risarcimento danni, perchè ritiene che la città in cui viviamo e lavoriamo sia danneggiata dal nostro lavoro. Il Sindaco dice che per colpa nostra la gente pensa che a Marsala ci sia corruzione e succedano cose illegali quotidianamente. Ecco perchè ci chiede 50.000 euro di risarcimento danni. E lo fa non a nome personale,ma in qualità di Sindaco, pagando un avvocato con i soldi nostri, di noi cittadini. E, cosa ancora più grave, lo ha fatto non per un singolo articolo ma per la nostra intera  attività. Per fortuna, da Libera a Legambiente, contiamo su amici ed estimatori autorevoli, che ci incoraggiano ad andare avanti, a testa alta”.
L’importante riconoscimento è stato consegnato a Giacomo Di Girolamo sabato scorso a Grosseto, nell’ambito di Festambiente, la festa nazionale di Legambiente, giunta alla sua 25° edizione. Dopo la cerimonia di premiazione è salito sul palco Daniele Silvestri, per un concerto.
Tante le inchieste della redazione di www.marsala.it apprezzate da Libera e Legambiente. La nostra redazione, nel corso di questo ultimo anno, ha raccontato ad esempio di come un’azienda, la Sicilfert, abbia sversato illegalmente del percolato in un laghetto vicino Marsala. In tema di rifiuti abbiamo cercato di fare le pulci all’Ato Tp 1 “Terra dei Fenici”, raccontando di spese, incarichi conferiti e non pubblicizzati, di come ad un certo punto i mezzi Aimeri abbiano cambiato fornitore a Marsala, passando dall’Eni ad Adamo Petroli, la società di distribuzione carburanti di cui è socio il Sindaco di Marsala, Giulia Adamo. E ancora, altissima è stata l’attenzione della nostra redazione per quanto avveniva nella zona di Torrazza, a Petrosino, dove due anni dopo la nostra prima inchiesta sugli strani acquisti di terreno che avvenivano in quella zona umida, si è arrivati ad un provvedimento di sequestro per un “caseificio” che in realtà era un albergo. www.marsala.it ha tenuto alta l’attezione anche sull’abusivismo costiero, raccontando di come l’ex assessore all’ambiente (!) della provincia di Trapani, oggi assessore alla cultura (!!) del Comune di Marsala, Patrizia Montalto, abbia una casa, costruita a non più di 100 metri dal mare, e sanata, secondo le carte, con una dichiarazione falsa. E’ stata grazie alla pressante campagna stampa di www.marsala.it, inoltre, che nel 2011, finalmente, il Comune di Marsala, con il Sindaco Renzo Carini, ha avviato la procedura di demolizione degli immobili abusivi già acquisiti al patrimonio comunale. Si è arrivati all’abbattimento di dieci immobili. Dal 2012, purtroppo, da quando si è insediata l’Amministrazione Adamo, gli abbattimenti si sono fermati, anche se di recente è stato firmato un protocollo in Prefettura che impegna il Comune di Marsala ad accelerare le procedure. Staremo a vedere. www.marsala.it in questo anno ha condotto anche campagne di informazione su quanto avviene nel nostro territorio sul fronte, non sempre limpido, delle energie alternative, dall’impianto eolico off - shore di fronte la costa di Mazara e Petrosino, sino all’irresistibile scalata di Vito Nicastri, elettricista di Alcamo, oggi re dell’eolico grazie all’appoggio, dicono gli inquirenti, della mafia.