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22/11/2013 06:20:00

Birgi - Ryanair. Scade oggi l'ultimatum del Prefetto. La Regione vende le azioni Airgest

"Abbiamo vinto la battaglia per Birgi", diceva soddisfatto lo scorso 15 Settembre il capogruppo del Pd all'Ars, Baldo Gucciardi. E per fortuna che c'era Crocetta, e per fortuna che la Regione aveva deciso di investire sull'aeroporto di Trapani. Aveva comprato le azioni che erano della Provincia di Trapani: 1,2 milioni di euro. Ma è durato poco. La Regione Siciliana ha comprato, è vero, le azioni dell'Airgest, la società che gestisce lo scalo aeroportuale di Trapani - Birgi. Azioni che erano della Provincia di Trapani. Ma le rivenderà al più presto. Insomma, è stata una manovra speculativa: comprare le azioni a due soldi per rivenderle al miglior offerente. Quindi non è vero che la Regione si impegna per salvare Birgi, e, soprattutto, presto si avrà la cessione ai privati della maggior parte delle azioni dell'aeroporto. A dire come le stanno le cose, schiettamente, è l'assessore all'Economia Luca Bianchi. Da quando la Regione Siciliana ha acquistato le azioni dell'Airgest che furono della Provincia di Trapani, sono tutti a chiedere interventi analoghi: dalla Funivia Trapani - Erice, fino alla stessa Gesap, la società che gestisce l'aeroporto di Palermo. E così Bianchi ha messo le cose in chiaro: "Il nostro intervento a Trapani è servito soltanto a non consentire la svendita delle azioni Airgest che presto venderemo al giusto prezzo. A gennaio sarà pronto il bando per la nomina dell’advisor, metteremo in vendita il 39 per cento di Airgest, mentre la Regione manterrà il 10 per cento". E chissà che tutto non finisca nelle mani del  gruppo armeno- argentino di Eduardo Eurnekian, che già possiede gran parte delle quote dell'aeroporto.  E' socio di “Volare”, la seconda compagnia aerea italiana privata, che ha dicharato bancarotta nel 2005. Il suo uomo in Airgest è Vittorio Fanti.

Scade intanto oggi l’ultimatum del prefetto Leopoldo Falco: i Comuuni della provincia dovranno decidere se intendono o meno sostenere economicamente la società per il rinnovo del contratto con Ryanair, versando una quota che secondo la bozza di accordo dovrebbe provenire dalla tassa di soggiorno di due euro a persona a notte. Ma solo tre Comuni su 24 hanno introdotto la tassa. Erice, Favignana e San Vito Lo Capo. E gli altri? Trapani metterà 300.000 euro senza introdurre la tassa, pare, e stessa cosa potrebbe fare Marsala. Poi ci sono Comuni che invece dell'operazione Salva - Ryanair non ne vogliono sapere nulla. Servono 2 milioni e 400.000 euro. Ryanair a sua volta ha dato un ultimatum: 30 Novembre. Entro quella data Airgest deve chiarire se è dentro o fuori. 

Ryanair da parte sua si sta comunque cautelando, e le notizie non sono buone. In attesa di capire se rimarrà a Trapani o no, la compagnia irlandese low - cost si prepara a ridurre le rotte, tanto che ormai è certo che non saranno più quattro ma tre gli aerei che faranno base a Trapani. 

Intanto a Marsala ben 23 consiglieri di Sala delle Lapidi hanno proposto e approvato un ordine del giorno per il rilancio dell'aeroporto. Il Sindaco Adamo, dal canto suo, insiste su quella che è invece per lei la priorità: "Il Vincenzo Florio presto dovrebbe assumere la denominazione di aeroporto di Trapani-Marsala".

CGIL. “Il governo regionale deve intervenire per non lasciare solo il territorio trapanese nel difficile percorso per il rinnovo del contratto con la compagnia irlandese Ryanair”. Ad affermarlo è il segretario generale della Cgil di Trapani Filippo Cutrona che interviene sull`aeroporto di Trapani Birgi chiedendo alla Regione, in qualità di socio pubblico, di sostenere economicamente l`aeroporto “Vincenzo Florio”, così come hanno chiesto i sindaci del territorio trapanese, che, attraverso un`azione di co-marketing, dovrebbero finanziare l`Airgest per il rinnovo del contratto con Ryanair.

“La decisione – ha detto Cutrona - della Regione di rilevare il 49 per cento delle azioni Airgest della Provincia regionale di Trapani ha consentito la ricapitalizzazione della società ed evitato che subentrassero i privati ma, in questa delicata fase, sarebbe opportuno che il governo regionale sostenesse finanziariamente l`aeroporto di Birgi alleggerendo, così, l`intervento economico che è stato richiesto ai comuni”.

Il segretario della Cgil ha, inoltre, manifestato preoccupazione sulle ricadute, in termini occupazionali, che si determinerebbero per i lavoratori dell`aeroporto e dell`indotto se dovesse saltare il contratto con Ryanair esprimendo anche perplessità circa le poca capacità della politica nell`attuare azioni legate all`incremento del turismo.

“In un territorio poco avvezzo a politiche di sviluppo turistico – ha detto Cutrona - sembra quasi che sia stato demandando soltanto a Ryanair lo sviluppo di un comparto così importante. In questi anni – ha proseguito – contando sulla presenza della compagnia irlandese e sulla grande movimentazione turistica che ne è conseguita, sono sorte diverse strutture ricettive che oggi non possono rischiare di vedere condizionata la loro attività alla presenza o meno di Ryanair”.

Il segretario della Cgil sollecita, infine, le amministrazioni comunali, le istituzioni e gli operatori del settore turistico del territorio ad “aprire un confronto finalizzato a elaborare condivise strategie e politiche atte non solo a salvaguardare gli attuali posti di lavoro ma a creare le condizioni per uno sviluppo autonomo della provincia di Trapani che tragga vantaggi dalle peculiarità del territorio”.