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30/06/2014 06:20:00

Marsala, caso Kite. Lacagnina e Inserillo si difendono. Intanto a Favignana...

Il caso del Mondiale di Kite Surf a Marsala si riempie di nuovi elementi. E’ una storia lunga, tortuosa, piena di pasticci e nodi da sbrogliare. E’ un caso che potrebbe fare scuola. Di come in Sicilia gli eventi che vengono presentati per attrarre turisti finiscano - si può anche dire irrimediabilmente - per diventare qualcos’altro. Per diventare una presa in giro. Con gli organizzatori di eventi Totò Lacagnina e Simona Inserillo i principali imputati. Tanti i delusi, diverse le persone che aspettano di essere pagate. E il sospetto che il caso Marsala non sia l’unico. Perchè anche a Favignana qualcosa è successo. Anche nelle Egadi, nonostante i pastrocchi marsalesi, l’amministrazione ha dato carta bianca al duo.

Riepilogando. Nel giugno 2013 a Marsala, nell’incantevole laguna dello Stagnone, è andata in scena la tappa italiana del mondiale di Kitesurf artistico. Grandi proclami, grandi aspettative. Conferenze stampa con il sindaco Giulia Adamo, inebriata dalla mole di manifestazioni per l’anno di Marsala Città Europea del Vino, e gli organizzatori dell’evento. La coppia Simona Inserillo-Totò Lacagnina, con la S.I. Eventi è l’organizzatrice di tutto. Si muovono diversi sponsor, ma le cose non vanno per il verso giusto. Pochi giorni prima dell’inizio dell’evento si scopre che non ci sarebbe stata l’inaugurazione in pompa magna prevista. Non ci sono i trampolieri, non c’è Fiammetta Cicogna. Non ci sarà neanche l’icona pop degli anni ‘80 Boy George. La location è suggestiva ma irraggiungibile. Vengono rubate anche due motocross nel kite village, e in molti, nella zona, si lamentano per il baccano. Legambiente protesta anche per l’utilizzo della Riserva: “non si puà fare kite in un luogo così delicato”. Poi c’è tutto l’aspetto burocratico, tutto quello legato alla collaborazione tra organizzazione ed enti. Adamo e Inserillo sembrano essere in sintonia alla conferenza stampa di presentazione. Ma la luna di miele - cominciata con il lauto compenso per l'organizzazione della missione alla Bit di Milano - più tardi finirà.
La Inserillo, con la sua S.I. Eventi (che per inciso è una ditta individuale, che avrebbe dovuto organizzare una tappa mondiale di Kite), chiede all’amministrazione comunale un contributo di 75 mila euro per l’evento. Niente da fare. Perchè, appunto, è una ditta, ha scopo di lucro. Allora pochi giorni prima spunta un’associazione sportiva. E’ la Mondello Beach, sempre di Palermo, sempre riconducibile alla Inserillo. Chiede il contributo, lo ottiene in parte. 35 mila euro. La somma è stata deliberata ma non stanziata. Non ancora. Però tutte le autorizzazioni sono state rilasciate alla S.I. Eventi. Non solo quelle. E qui viene il nodo principale della storia. Perchè tutti i contratti con i collaboratori, i professionisti, le aziende che si sono prestate all’evento sono firmate dalla S.I. Ma dopo un anno, oggi, ancora non sono stati pagati.
Ci sono dei ragazzi di Palermo, quelli della DI Media, che ci hanno contattato raccontando la loro storia. L’azienda a fine 2012 è stata contattata da Lacagnina per progettare un piano comunicazione per l’evento. Raggiungono l’accordo, firmano il contratto con la SI Eventi. Dopo tante peripezie concludono il lavoro, poi al momento di riscuotere il compenso restano in bianco. “Nessuno ci ha pagato. Aspettiamo la liquidazione di una fattura da 6 mila euro. Abbiamo perso mesi di lavoro per il Kite, abbiamo avuto a che fare solo ed esclusivamente con Totò Lacagnina. Noi eravamo in startup e in quei mesi abbiamo lavorato solo ed esclusivamente per il Kite, rifiutando altri lavori. Ci credevamo, ma adesso siamo rimasti fregati”. Non accettano il fatto che tutto dipende dal contributo del Comune di Marsala. Contributo che dovrebbe essere dato alla Mondello Beach, ma da cui il Comune aspetterebbe le pezze d’appoggio per erogare la somma. Difficilmente le otterrà, visto che tutto è stato fatto sotto la S.I.. Ad un anno di distanza vengono tanti nodi al pettine. Nulla osta da parte delle associazioni di Kite che non sarebbero stati rilasciati. E si parla di “vergogna internazionale”. C’è la decisione della PKRA di bloccare per l’Italia qualsiasi manifestazione sportiva inerente il Kitesurf Artistico. Lo ha comunicato il presidente della CKI (Classe lasse Kiteboarding Italia) Michele Galifi Cerquetti, parlando di grande vergogna internazionale.
Non sono soltanto i ragazzi di Palermo ad aspettare il pagamento dei compensi. Altri professionisti aspettano che il duo Inserillo-Lacagnina si facciano sentire. C’è Massimo Marino, presidente dell’emittente Telesud, che non ha svelato di aspettare ancora dei pagamenti. “Sono stato “raggirato” dall’organizzazione non avendo avuto saldato alcun compenso dei servizi resi nell’occasione ( euro 3630 )”. Non soltanto a Marsala ma anche a Favignana, scrive Marino, sarebbe andata in scena la stessa farsa: “Incaricati dall’amministrazione egadina di organizzare un evento il settembre dopo, hanno continuato sulla falsa scia. “Pacchi” anche lì; a chi scrive, altri 1830 euro tappiati”.
Lacagnina e Inserillo si difendono. “Nessun raggiro, siamo stati noi ad essere truffati dall’amministrazione e dal sindaco Adamo che ci ha promesso soldi e non ce li ha dati. Abbiamo sostenuto ingenti spese e ci abbiamo anche rimesso, ma onoreremo gli impegni”.
Da Marsala a Favignana. Finiti i salti dei kiters, Lacagnina e Inserillo hanno lavorato nell’isola di Favignana. Musica e moda, si passa da un evento sportivo a una rassegna fashion. Per l’evento “Tonnara Florio Fashion Event”, che si è tenuto il 22 settembre dello scorso anno e organizzato dalla S.I. Eventi, la ditta della Inserillo ha ricevuto un contributo dal Comune di circa 24 mila euro. l presidente di Telesud ha detto che anche per gli eventi di Favignana ci sono fatture non pagate. E in questi mesi Lacagnina è stato molto presente sull’isola. Ma questa è un’altra storia.



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