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17/09/2014 07:07:00

Crocetta sceglie Gerratana al posto di Sgarlata, poi attacca ancora il Pd

 È stato scelto un giovane di 31 anni, Piergiorgio Gerratana, come nuovo assessore al Territorio e Ambiente della Regione siciliana.

Crocetta ha deciso in base all’identikit del giovane: ragusano ma residente a Rosolini, da anni impegnato in attività politica nella sinistra giovanile del Pd. Laureato in Scienze Politiche, Gerratana, imprenditore agricolo, aderisce alla Cia.

Ieri  intanto, l’Assemblea regionale siciliana ha ripreso i lavori d’Aula dopo la pausa estiva con il disegno di legge voto sulla impignorabilità della prima casa, la cui discussione è partita nella seduta di  ieri. Il calendario dei lavori e’ stato fissato a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo che si e’ tenuta nel primo pomeriggio. La seduta odierna è stata rinviata a domani, alle 16, e la prossima settimana si discuterà del testo di legge.

Mercoledì prossimo, 24 settembre, invece, il presidente della Regione Rosario Crocetta riferirà in Aula sulla situazione politica.

I lavori saranno sospesi il 5 ottobre per via del turno elettorale per le regionali nelle sezioni della provincia di Siracusa. Martedì 7 ottobre una nuova riunione dei capigruppo dovra’ fissare il calendario autunnale dei lavori.

“Mi pare che i capigruppo oggi siano stati categorici, non si fanno dettare l’agenda dall’esterno. Il Parlamento vuole decidere dei fatti di governo”. Parole di Rosario Crocetta, all’uscita della conferenza dei capigruppo riunita sulla calendarizzazione dei lavori dell’Ars.

Il governatore ha poi proseguito: “Mi dite che domani c’è un vertice di maggioranza? E come fa Raciti ad andare se non è in maggioranza? Mi sembra surreale e pirandelliano. Non mi pare che la decisione di uscire dalla giunta sia stata ratificata dagli organismi di partito. Va a trattare come capo corrente? Il governo continua lavorare, legge voto, legge antidiscriminazione, legge sulla semplificazione amministrativa, liberi consorzi. Non mancano le cose da fare. Il governo continua a lavorare. Non c’è nessuna ripercussione interna alle dichiarazioni di Raciti. Le dichiarazioni di rottura non sono concordate con Roma. Voi pensate sia possibile che il presidente del Consiglio sfiducia il presidente della Regione?”

Crocetta prosegue sottolineando che c’è da ricordare “che anche io ho votato Raciti come segretario, non come capo corrente. L’indicazione di lasciare la maggioranza è stata deliberata in una riunione domenica con Cracolici e Crisafulli, non da tutto il partito”.

Sulla riorganizzazione del Megafono Crocetta ha precisato che avrà lo steso schema statutario di Big Bang “Loro sono fuori dal partito… Allora?”. Alla domanda provocatoria rivolta da un giornalista – Raciti in giunta – Crocetta ha risposto: “Nell’ex Unione Sovietica lo avrei visto bene”.

Al governatore siciliano ha replicato Antonello Cracolici: “Raciti non parla affatto a titolo personale. Parla a nome di una grandissima parte del Pd che non ne può più del modello Crocetta. Se i renziani vogliono seguire il presidente della Regione nel baratro, lo facciano. Prendo atto che dichiarano una cosa al mattino e la sera si pentano. Non si può chiedere l’azzeramento ed andare avanti”.

“A me pare – ha proseguito – che il concetto espresso da Raciti sia stata approvato a luglio quasi all’unanimità dalla direzione regionale, il giudizio negativo era implicito. Gucciardi si deve d’accordo con sé stesso il mio capogruppo. Non vorrei parlasse lui a titolo personale”.