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24/09/2014 07:31:00

Paola Cudia rimette la querela contro Giulia Adamo, che l’aveva definita ‘’imbecille’’...

 ‘’Non luogo a procedere per estinzione del reato a seguito di remissione di querela, accettata dalla controparte’’. E’ quanto ha sentenziato il giudice Roberto Riggio nel processo che vedeva imputata, con l’accusa di diffamazione, l’ex sindaco Giulia Adamo, querelata dal consigliere comunale Paola Daniela Cudia, definita ‘’imbecille’’ dall’ex sindaco nel corso di un’intervista rilasciata a Rmc101. In prima battuta, il pm Calò aveva chiesto la condanna della Adamo a una multa di 500 euro. Poi, però, a seguito della testimonianza del giornalista Giacomo Di Girolamo, che confermò che la Adamo apostrofò come ‘imbecille’ la Cudia, ma ciò ‘’nel contesto di un discorso politico’’, il pm Contorno (che sostituì la collega Calò) ha invocato l’assoluzione del sindaco dall’accusa di diffamazione. E l’avvocato difensore Luigi Cassata ha chiesto che la Cudia venisse condannata al risarcimento del danno e alle spese legali. Questi i fatti. Paola Daniela Cudia, che nel 2007 approdò a Palazzo VII Aprile come prima dei non eletti in Forza Italia (308 preferenze), a seguito della decisione di Patrizia Montalto di optare per un assessorato, si ritenne offesa dalle dichiarazioni rilasciate dalla Adamo, il 12 gennaio 2009, a Rmc, subito dopo la sua decisione di cambiare partito. La Cudia, infatti, assieme ad Antonino Genna, decise di transitare nelle fila dell’Udc. Inevitabile, quindi, la polemica politica. Accuse reciproche caratterizzarono quella fase infuocata. E la Adamo, poi accusata ‘’prepotenza politica’’ dalla Cudia, intervistata da Rmc definì ‘’imbecille’’ la transfuga. Scattò, quindi, la querela. Nel processo, però, non è stato possibile ascoltare la registrazione dell’intervista rilasciata nel corso della trasmissione radiofonica ‘’Il Volatore’’. Per un problema tecnico, infatti, l’audio non è stato registrato. E per questo, al fine di accertare i fatti, fu ascoltato il direttore responsabile della radio, Giacomo Di Girolamo. Nel lasciare il partito, la Cudia dichiarò: ‘’Ci sarà pure un motivo se dei sette consiglieri eletti in Forza Italia, ne sono rimasti solo due’’.