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10/12/2014 22:16:00

"Bellissima", la moda italiana al Maxxi di Roma

 Nel museo più glamour della capitale va in scena l’alta moda e si celebrano la creatività e il design italiani. Il Museo delle arti del XXI secolo ospita fino al 3 maggio 2015, Bellissima, l’Italia dell’alta moda 1945/1968, realizzata in collaborazione con i grandi protagonisti della moda quali Altaroma e Bulgari.
In una passerella che occupa un’intera galleria, sono posizionati manichini con abiti originali degli anni ’50 e ‘60, divisi tematicamente in abbigliamento da cocktail, modelli più sfiziosi ed esotici, abiti da gran sera e, nella sezione cinema, creazioni realizzate per ad hoc per le più affascinanti attrici del tempo e per le dive della televisione – ad esempio uno scintillante abito disegnato da Fausto Sarli negli anni Sessanta per Mina che lo indossò durante il programma Studio Uno.
Il titolo della mostra è un chiaro riferimento al film di Luchino Visconti del 1951 con una intensa Anna Magnani, in cui si parla dell’ossessione della protagonista per il mondo del cinema, nel quale cerca di introdurre la figlia ancora bambina. Il percorso vuole ricostruire l’atmosfera del dopoguerra in Italia, un periodo in cui si dava spazio all’originalità delle idee e ai prodotti artigianali. L’abito rappresenta un vero e proprio oggetto d’arte e al lavoro delle sartorie dell’epoca si deve il riconoscimento del “made in Italy” come marchio di classe, come sinonimo di elegante design e squisita manifattura.
In questi 80 abiti, l’identità della moda italiana viene ricostruita attraverso modelli di Fendi, Balestra, Gattinoni, Mila Schön e tanti altri marchi. Immancabile il rosso Valentino in uno splendido abitino da cocktail, ed ecco il famoso modello “Pretino” (ispirato alle tuniche cardinalizie) creato dalle Sorelle Fontana, indossato da Ava Gardner e poi  ripreso da Anita Ekberg in una scena della Dolce Vita di Fellini.
Questi vestiti sono esempio di una grande professionalità, di una certosina abilità, come il delicato abito da cocktail dell’atelier Fercioni, in seta con ricami di paillettes blu – si tratta di una delle più antiche sartorie italiane, a conduzione familiare, attiva già dal 1848 in Toscana. Tutti pezzi particolarissimi, con tessuti dipinti a mano o decorati con ricami e applicazioni di fettucce, nastri, frange.
Oltre alla sontuosità dell’alta moda, c’è anche il prête-à-porter: tailleur, completi da giorno, deliziosi cappottini. E, vicino ai manichini, ammiriamo opere di Burri, Fontana, Carla Accardi e altri contemporanei che, richiamando le fantasie delle stoffe, sottolineano le influenze reciproche tra arte e moda, la fluidità delle idee nei diversi ambiti.
Bulgari espone i suoi caratteristici bracciali-orologio a forma di serpente e preziosi collier in rubini e diamanti; anche scarpe e cappelli sono originali dell’epoca. L’esposizione, inoltre, è arricchita da fotografie, filmati, riviste e documenti originali di quegli anni.
Questi abiti fatati, veri e propri capolavori, continuano a far sognare le donne. Poiché l’eleganza non ha tempo, potrebbero essere indossati ancora oggi e, a seconda dell’occasione, sarebbero comunque di gran moda. Sono la testimonianza di ciò che il resto del mondo ci invidia: la nostra capacità di produrre Bellezza, il gusto e la raffinatezza tipiche dello stile italiano.

Sabrina Sciabica