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14/01/2015 09:58:00

Oggi le dimissioni del Presidente della Repubblica Napolitano. Quando venne a Marsala...

 Oggi si dimette Giorgio Napolitano, Presidente della Repubblica. E' stato in carica nove anni. Sette anni il primo mandato, poi la seconda elezione, nel 2013, dopo che il Parlamento era stato incapace di eleggere un altro nome. Napolitano nel 2010 è stato in visita a Marsala, l'11 Maggio, in occasione del 150° anniversario dello sbarco dei Mille. «Si può considerare solo penoso che da qualunque parte, nel Sud o nel Nord, si balbettino giudizi liquidatori sul conseguimento dell’Unità, negando il salto di qualità che l’Italia tutta, unendosi, fece verso l’ingresso a vele spiegate nell’Europa moderna», disse il presidente della Repubblica. Un discorso, quello del Capo dello Stato, molto applaudito, sottolineato dal consenso nei passaggi in cui riaffermò l’importanza della coesione nazionale, il ruolo «non passivo, ma da protagonista» della Sicilia nel moto unitario, e anche quando ha affermato che il contributo del Mezzogiorno e «storicamente indiscutibile».

Alla vigilia del congedo, l'umore del capo dello Stato non è sembrato incline al rimpianto. Anzi. Dopo quasi nove anni passati nella gabbia dorata del Quirinale, tra cerimoniali, centinaia di incontri, incombenze istituzionali e tensioni politiche a ripetizione, Napolitano non vede l'ora di tornare alla normalità. Sulla soglia dei novant'anni, è convinto di meritare la piena libertà di fare almeno qualche passeggiata nel suo quartiere, il rione Monti, dove ultimamente si recava solo per andare dal barbiere.
La lettera di dimissioni sarà consegnata stamattina dal segretario generale del Quirinale, Donato Marra, ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio. Quindi, intorno a mezzogiorno è previsto il trasferimento dei coniugi Napolitano nella casa privata. Ma per il presidente uscente non si tratterà di un avvio ufficiale alla vita da pensionato. Nel pomeriggio di oggi, infatti, Napolitano farà tappa a Palazzo Giustiniani, dove è stato preparato il suo studio di senatore a vita, a fianco di quello di Carlo Azeglio Ciampi. Da lì continuerà a seguire le vicende politiche, come ha spiegato nel discorso di fine anno ("resterò vicino al cimento e agli sforzi dell'Italia e degli Italiani"), a cominciare dalla riforma elettorale e dalla elezione del suo successore.

«Re Giorgio» Napolitano è stato il primo ex-comunista del Pci a salire al Colle dopo cinquant'anni di storia repubblicana, il primo capo dello Stato proveniente da un gruppo parlamentare (l'Ulivo) dalla caduta della Prima Repubblica, e, non ultimo, il primo presidente riconfermato per un secondo mandato dal Parlamento.

Tra i fedelissimi di Matteo Renzi, alla vigilia dell'ora X per la corsa al Quirinale, un tassello sembra ormai chiaro: il futuro capo dello Stato sarà un politico con esperienza, magari da qualche tempo lontano dalla prima linea e capace per note capacità di mediazione a raccogliere il maggior consenso, nel Pd e in Fi in primis. I rumors danno in crescita le quotazioni di Walter Veltroni ma la realtà è che il premier non ha ancora deciso e alcune variabili dipenderanno molto dal comportamento della minoranza dem e degli alleati nel rush finale per le riforme.