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28/10/2015 06:20:00

Giochi d’azzardo. Il Governo Renzi è chiaro. Punta al miliardo di euro di introiti

Lotterie varie, centri scommesse, gratta e vinci e, chi più ne ha più ne metta, sono i giochi che da anni costituiscono una sorta di fondo cassa per lo Stato, e, purtroppo, continueranno ad esserlo.  Poi ci sono loro, le macchinette del poker e le slot machines, quei giochi che definiamo più comunemente giochi d’azzardo; in realtà lo sono anche i primi. Anche questi sono presi in grande considerazione dai nostri governanti e sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi quindici/venti anni, nonostante le denunce delle associazioni, nonostante la ludopatia - lo dice lo stesso Ministero della Salute -, sia una vera malattia, con gravissime conseguenze sulla vita sociale di chi ne è vittima e della sua famiglia. Nonostante tutto ciò, il Governo Renzi non solo non vuole rinunciarvi ma ha addirittura previsto nella Legge di Stabilità un intervento che all’inizio, quando era stato annunciato, prevedeva il rilascio di 22 mila nuove concessioni, salvo, in seguito, - forse dopo le critiche che gli sono piovute addosso -, correggere il tiro e annunciare che complessivamente verranno concesse 15 mila concessioni comprese quelle irregolari (5 mila), per le quali è prevista una sanatoria. A confermare quanto previsto nella legge finanziaria, è il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta, che afferma che il Governo vuole ridurre di 100 mila le slot machines presenti in Italia; sono 400 mila in totale, una ogni 143 abitanti, troppe.

Baretta spiega pure come fare: “Ci sono due modi - dice - aumentando il numero di metri quadrati tra una macchina e l’altra oppure stabilendo il numero massimo di 6 per ogni locale”. Insomma, il piano del Governo Renzi è chiaro. Come su un tavolo da gioco punta al miliardo di euro di introiti derivato e così suddiviso: 500 milioni dal rilascio delle nuove concessioni, che saranno ridotte ma più care e 500 milioni dall’aumento della tassa sul gioco, tutto questo fregandosene delle conseguenze che questo provvedimento può recare. Il dato più allarmante sul gioco in Italia è questo: nel 2000 gli italiani giocavano 4 milardi di euro, nel 2014 hanno giocato 84,5 miliardi; un dato impressionante che cresce nel tempo con l’aumentare della crisi economica. Renzi con la sua solita spocchia afferma di combattere il gioco d’azzardo, ma non si capisce in che modo vuole contrastarlo, visto che si aumentano di gran lunga le licenze. E poi, l’ex Sindaco di Firenze, oggi inquilino a Palazzo Chigi, lo sa o no che, appena qualche giorno fa il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha nominato il sociologo Maurizio Fiasco Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua attività di studio e ricerca su fenomeni quali il gioco d’azzardo e l’usura, di grave impatto sulla dimensione individuale e sociale? La Presidenza della Repubblica la pensa in maniera opposta a quella del Governo. Il Ministero della Salute, come già anticipato, sa perfettamente quali sono le conseguenze del gioco d’azzardo ma evidentemente il ministro Lorenzin o non partecipa alle riunioni del Consiglio dei Ministri o fa finta di niente.

Ed ancora, il Governo non recepisce nemmeno l’indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che vede nel gioco d’azzardo compulsivo una forma morbosa e un’autentica malattia sociale. Infine, anche i comuni italiani, del nord, del centro, del sud e delle isole hanno una visione totalmente diversa sul gioco d’azzardo, rispetto a quella di Renzi e del suo esecutivo. Sono infatti numerose le amministrazioni comunali italiane, che hanno intrapreso una direzione opposta promettendo un taglio delle tasse per gli esercizi che eliminano videopoker e slot machines. Altra cosa preoccupante e che non viene minimamente considerata da chi dovrebbe farlo è il problema del sommerso e delle organizzazioni criminali che di sicuro aumentano in maniera esponenziale i problemi legati al gioco. Il Premier continua a ripetere che l’Italia è fuori dalle sabbie mobili, che è in ripresa e che la disoccupazione è in calo. Ma c’è da chiedersi che prospettive può avere un Paese, che ha come visione progettuale o anche solo per far cassa, l’apertura di nuove sale da gioco che, oltre ai problemi in sè nascondono altri gravi sintomi come l’usura e il riciclaggio di denaro. 



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