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29/10/2015 02:15:00

A Gibellina il "Cretto Earth Fest"

Sono state tremila le persone che, nella serata del 17 ottobre, hanno preso parte alla performance che ha fatto rivivere il Grande Cretto di Burri di Gibellina. Organizzato all'interno del primo "Cretto Earth Fest", creato dal Comune di Gibellina con il sostegno della multinazionale energetica E.ON; "AUDIOGHOST 68”. L'arte si fa in mille" è nato dall'incontro dell'artista napoletano Giancarlo Neri con Robert Del Naja, musicista anglo-italiano e tra i fondatori dei Massive Attack. La loro collaborazione ha dato vita a un'opera partecipativa pensata per mille attori/spettatori, andata in scena lo scorso 17 ottobre all'interno del Grande Cretto. Equipaggiati ognuno con una torcia a LED sistemata sulla fronte, i partecipanti hanno invaso il Cretto inondandolo di luci vaganti, creando una atmosfera lunare al ritmo del 1968, trasmettendo i suoni di quell'epoca, tramite centinaia di radioline disseminate ovunque.

Il 1968 fermò il tempo nella vecchia Gibellina, il terremoto distrusse quasi ogni cosa e il paese fu ricostruito a qualche chilometro di distanza. Alberti Burri preferì non intervenire nella nuova città, ma volle dare un segnale forte di quelle macerie che restavano, fissarle in quel luogo, renderle eterne. AUDIOGHOST68 è stato un tuffo nel passato, nella memoria profonda e personale di una popolazione che, attraverso l'arte, si è andata a riprendere quel pezzo di tempo perduto, quelle origini indimenticabili. Ma è stato anche un omaggio al genio di Alberto Burri, nell'anno in cui si celebra il centenario della sua nascita, oltre che nell'anno in cui il Grande Cretto è stato finalmente ultimato secondo il progetto originale.

La serata è proseguita con il dj set di Max Passante, produttore e official supporter dj dei Massive Attack in Italia, e con il live dei Percussion Voyager.

Il GRANDE CRETTO... Uno dei pochi esempi di progetto commemorativo dopo una catastrofe naturale. Sudario della memoria storica di una città che non esiste più; ma allo stesso tempo segno di rinascita. L'opera di Land Art più grande d'Europa, pensata da Alberto Burri, che ne volle conservare il dramma umano, nell'immobilità del cemento e nel silenzio delle macerie, evidenziandone le crepe che ne generò il terremoto, immaginandole come uno spiraglio di speranza per un ritorno alla vita.
Oggi, che il progetto di Burri è in piena evoluzione verso il suo completamento definitivo, che avverrà quando tornerà a splendere in tutta la sua bellezza in una cornice di verde, proprio come l'aveva immaginato il maestro, la città di Gibellina comincia a pensare al futuro dell'opera più grande ed importante dell'artista umbro, ponendola al primo posto fra gli obbiettivi dell'amministrazione comunale.
Per questo lancia un appello “persistente” agli organi dello Stato, per il riconoscimento dell'opera contemporanea a livello regionale e nazionale, alle Università e alle Fondazioni che saranno disposte a sposare una degna causa intellettuale, ma anche alle aziende private che vorranno contribuire ad un progetto di rilancio del Grande Cretto in maniera solida, immaginandolo come un vero e proprio “parco culturale” di ricezione turistica, ma anche come un luogo di studio, incontri e dibattiti sull'arte in generale. Un polmone culturale nel mezzo della Sicilia.