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31/12/2015 11:30:00

Ars, via libera all'esercizio provvisorio

 Con 41 voti a favore, l'Ars ha dato il via libera all'esercizio provvisorio per due mesi. Poco prima l'Aula aveva approvato anche il Dpef 2016 - 2018 su ordine del giorno presentato dal presidente della commissione Bilancio Vincenzo Vinciullo, dopo la bocciatura, la scorsa settimana, del Documento di Programmazione Economica e Finanziaria.

Il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria 2016 -2018 contiene le linee direttive rivolte al governo per modificare il Dpef 2016-2018, bocciato la scorsa settimana. Il Documento, in base alla riscrittura imposta dall'Ars alla giunta, raccomanda la massima prudenza nell'iscrizione in bilancio di potenziali entrate derivanti da dismissione del patrimonio immobiliare e dalla cessione di quote di società partecipate non strategiche; e ancora misure di sostegno per le fasce disagiate della popolazione, per lo sviluppo, per il credito e la semplificazione amministrativa.

Suggerisce di individuare misure idonee per la stabilizzazione di 23 mila precari degli enti locali; di perseguire il rilancio delle piccole strutture aeroportuali e di incentivare la raccolta differenziata con l'introduzione di un'ecotassa. Tra le altre, cose, raccomanda misure di politica industriale per il rilancio delle imprese; raccomanda di predisporre misure di contrasto alla povertà (reddito di cittadinanza); nuovi investimenti nella sanità pubblica regionale e l'esenzione del ticket sanitario per gli inoccupati.
"La Regione ha recepito la legge nazionale per la proroga dei contratti dei precari degli enti locali e fatto un'anticipazione di 80 milioni di euro ai Comuni, in modo tale che i sindaci possano prorogare i contratti dei precari degli enti locali". Lo ha detto l'assessore regionale alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri, intervenendo in aula all'Ars.

Il presidente dell'Ars Ardizzone ha stralciato dalla legge di stabilità presentata dal governo due norme: la prima riguarda le cooperative agricole, stralciata per la possibile violazione delle norme comunitarie. La seconda aveva già fatto molto discutere: è quella che prevede l'obbligo per gli enti regionali di avvalersi dell'Avvocatura dello Stato. La norma, che avrebbe "tagliato fuori" decine di avvocati dai possibili (e diffusissimi) incarichi legali dati proprio dagli enti pubblici, avrebbe invaso, secondo il presidente dell'Ars, la competenza statale.