Quantcast
×
 
 
12/03/2016 00:00:00

Campobello di Mazara, torna l'arte contemporanea al "Kartibubbo village"

Ad alcuni anni di distanza tornano al “Kartibubbo village” di Campobello di Mazara, gli incontri con l’arte contemporanea. L’edizione di quest’anno, che si svolgerà dal 3 al 10 settembre, sarà la IV e vede ben 13 maestri e operatori artistici partecipanti. La manifestazione, ideata, curata e coordinata dallo scultore e pittore Filippo Scimeca, prevede, oltre a momenti di convivialità e relax nello splendido scenario di “Kartibubbo village”, una settimana di mostre, incontri sull’arte, sulla letteratura e la poesia, escursioni nei principali siti archeologici ed artistici della provincia di Trapani (Mozia, Segesta, Selinunte, Cava di Cusa, Gibellina, ecc.).

 Qui in un profilo sintetico di ognuno degli artisti partecipanti all'edizione 2016:
 Nino Attinà, pittore ed incisore di origine calabrese. Nel 1985 fonda, insieme ad altri, il gruppo "I Mediterranei". La sua è “una pittura veloce che recupera una figurazione apparentemente divertita ma sottilmente malinconica; c'è una continua oscillazione tra immagine e forma, sicché quando la composizione appare volgere verso l'abbandono alla felicità del colore subito si avverte il freno di una lacerata figurazione" ( Cfr http://ninoattina.altervista.org/).
 Michele Cannaò (Messina), pittore e ideatore d’arte, ha creato alcuni storici eventi e progetti. Quasi tutte le sue mostre s’intrecciano con performance teatrali e poetiche. Nel 2011 è invitato alla 54ma Biennale Internazionale d’Arte di Venezia e nel 2012 espone negli Stati Uniti; nello stesso anno gli viene assegnato il Premio Antonello da Messina per “le sue importanti realizzazioni artistiche durante la sua trentennale attività”.
Giacomo Cuttone (Marsala), pittore e grafico, ha illustrato diversi libri di poesia e riviste letterarie ed è coautore di alcuni testi di poesia collettiva a montaggio intersemiotico. Il suo linguaggio pittorico “non ha abbandonato mai la mediazione simbolica e il contatto con la realtà degli eventi, i suoi livelli e le sue lacerazioni; e lì dove molta pittura (…) sembra esercitarsi come privilegio dell’in-forme, l’artista siciliano ha invece lavorato dentro le trasformazioni. L’ha fatto e lo fa con consapevolezza semantico-politica oltre che, e prima di tutto, artistica” (A. Contiliano).
Tommaso Domina (Palermo), pittore e scultore, allievo e collaboratore dello scultore Nino Geraci. Ha collaborato, anche, con Alfonso Amorelli alla realizzazione di alcune scenografie per il Teatro greco di Siracusa. Ha scritto fiabe e racconti. “Gli arcaici mediterranei, i romanici, i bizantini e anche i primitivi toscani siano tra le fonti dello stile e del gusto di Tommaso Domina, come pure alcuni moderni, ci riferiamo per un verso a Moore e Brâncuși, per l’altro ai nostri Martini e Marini”(A. Rossi).

Vilma Maiocco (Roma) si interessa di grafica pubblicitaria, decorazione e progettazione di complementi d'arredo. Negli anni approfondisce poi la sua ricerca pittorica seguendo altri percorsi. “Le sue opere hanno un'intensa capacità evocativa ed emotiva: sembrano voler restituire una immagine primitiva organizzata attorno ad un totem simbolico posto in continuum spazio-temporale. Un arcano, un archetipo in attesa di essere rappresentato ed illuminato, portato alla luce da un segno apparentemente riconciliato con la realtà” (Cfr http://www.artribune.com/).
Alfredo Mazzotta (Nao di Jonadi) nel 1994 e 1995 ha tenuto alcune lezioni su “Progetto Scultura” nell’ambito del “Master in Design & Management” presso il Politecnico di Milano (è stato pure un assistente dello scultore Eros Pellini). Dal 1997 al 2008 ha fatto parte della Commissione Artistica Annuale della Permanente. Nel 2001 realizza il monumento dedicato alla Beata A. Rosa Gattorno nella Città di Potenza. Nel 2008 realizza le scenografie per lo spettacolo teatrale “Paroles Aux Femmes” per il Theatre Francais de Milan presso il teatro Litta di Milano.
 Cristina Palmeri (Rho), curatrice di mostre sia per enti pubblici che privati, ha scritto di numerosi artisti; collabora altresì con alcune riviste di settore e tiene conferenze su svariati argomenti. Ha curato monografie e archiviazioni di collezioni private. Dirige il blog-magazine “Cristina Palmeri Arte – Pagine d’arte contemporanea”.
Salvatore Provino (Bagheria). I luoghi natali, i volti dei contadini, la campagna con i colori del dramma e della tragedia che rimanda alla cultura greca antica, influenzano profondamente la sua formazione artistica. Poi attinge alla teoria di Lobacevskij circa la sfericità del corpo e la geometria intesa come struttura dello spazio fisico; successivamente la sua pittura si fa “materia e colore per divenire lo strumento principe per sviscerare quella ricerca espressiva di un mondo dinamico e infinito, attraverso la maniacalità dell'esecuzione pittorica e la gestualità del segno” (Cfr http://www.salvatoreprovino.it/).
Francesca Scalisi (Salemi), affianca all’ attività pittorica, quella nel campo teatrale collaborando con laboratori di scenografia. Ha illustrato testi poetici e fiabeschi e curato la direzione di corsi sulla creatività per bambini, culminati nella realizzazione scenica di fiabe musicali per l’infanzia. Fa parte del movimento dei cosiddetti Neo-informali. “Affascinata da sempre dalle tematiche relative il linguaggio visuale ed appassionata agli aspetti della cromatologia e della percezione visiva" (Cfr Catalogo “L’arte ri-corre in soccorso alla cultura”, Biblioteca Francescana di Palermo, edizione 2015).
Filippo Scimeca (Baucina) è pittore e scultore. Come ha scritto Francesco Carbone "Il referente della sua comunicazione plastica e pittorica muove quasi sempre da un nucleo-struttura geometrico reale o virtuale (tondo, sferico, ellittico, sinusoidale, ecc.)”. Concettualmente e manifestamente il suo campo è di “riduttività endometriche, e tali (corsivo nostro) da postulare un tempo e uno spazio extra-empirici, propri delle determinazioni e delle indeterminazioni sia mentali che latitudinali. Entro tale dimensioni spazia e libera (corsivo nostro) ciò che per lui costituisce il fattore estetico della percezione, l’impulso verso un migliore equilibrio”. Dal 1967 ha realizzato mostre personali ed ha partecipato a mostre collettive in Italia ed all’estero; ha realizzato, inoltre, diversi monumenti pubblici.
Francesco Tadini, gallerista e figlio di Emilio Tadini, ha fondato insieme a Melina Scalise l’associazione culturale “Spazio Tadini - Casa Museo e sede dell’archivio Tadini” di Milano e il magazine d’arte contemporanea Milano Arte Expo. Spazio Tadini organizza mostre d’arte, è location di presentazioni editoriali, eventi spettacoli teatrali e di teatro-danza, concerti. La struttura di Spazio Tadini è su due livelli, nati dall’unione dello studio dove dipingeva il padre e gli spazi dell’antica tipografia Marucelli.
Duilio Tanchis (Oristano), ex direttore della Scuola di restauro dell’Accademia di Belle Arti di Brera, insieme alla sua assistente Sachia, durante la manifestazione, restaurerà una pittura murale dell’artista scomparso Walter Cremonini (Milano), esponente della “Nuova Figurazione”, realizzata al “Kartibubbo village”nel 1995.
Togo -Enzo Migneco (Milano) è indubbiamente un "figlio d'arte" e l'atmosfera respirata in famiglia ne ha certo influenzato la formazione culturale. “Figure, frammenti luminosi, conflitti espressivi tra interni e esterni, suggestioni memoriali trasmettono, così, l’emersione del mito: esso erompe nel trascorso dei solchi e nell’attrito del bianco e nero. La condivisione di Togo alle grandi lezioni primonovecentesche, viene rivitalizzata nel suo ampio respiro emotivo; il gioco delle sue costruzioni, sospinte in un cinematismo sempre più acceso, trasfondono, poi, una liberatoria, quanto quieta, dispersione di segnali, di voci appena accennate tra un disciogliersi di occhi e fronde” (A. Gerbino).
Tiziana Vanetti (Bengasi). Della pittura di questa artista si può dire che mette lo sguardo all’ascolto di una gestualità lirica che opera per passaggi di frequenze e fughe cromo-sonori. “Con una pennellata rapida, a volte fluida e altre materica, materializza la fuggevolezza del presente. Tutto scorre, tutto fugge, tutto è e non è più. Sulla tela, la realtà stessa fluisce. La pittura di Tiziana nasce dalla casualità e vive di dinamismo. La sua è una figurazione vibrante, immediata; una figurazione in cui pennellate sferzanti costruiscono e suggeriscono frangenti mai statici, sempre in rapida evoluzione e dissoluzione. Il tempo, inafferrabile, è assoluto protagonista, sia che si tratti di interni familiari che di scorci naturali” (Gio Lacedra).

Perché tanto dire intorno a queste presenze artistiche che il “Kartibubbo village” dal 3 al 10 settembre vedrà con tutto il portato del loro urto contro gli accerchiamenti di certi “accecamenti” estetizzanti contemporanei? Perché è una “promessa” estetica di “rivolta” che non può essere disattesa! Perché? Visitatori e turisti godranno di un’eccezionale spaccato del panorama dell’arte contemporanea! Una panorama fatto di coerenza nella diversità, o un mix di pluralità degli approcci – che ne potenziano la “visione”! – e stili differenti tra i quali anche quello dello scrivente (come si può vedere dai fotogrammi che riprendono le figure partecipanti).