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23/03/2016 06:25:00

Mazara. Doveva essere già pronto, ma i lavori sono fermi. Che succede al palazzaccio?

 l cantiere per il rifacimento dell’obbrobrioso ‘palazzaccio’, come è ormai appellato da tutti in Città, è fermo al capolinea. L’ex palazzo di Città che dagli anni 70 ammorba la vista dei visitatori e turisti deturpando la splendida piazza della Repubblica nel cuore del centro storico – nella quale spiccano la maestosa Basilica Minore, il Palazzo Vescovile ed il Seminario – sarebbe dovuto essere riconsegnato nella sua nuova veste entro febbraio di quest’anno, ma i lavori sono fermi da mesi. L’annuncio dell’avvio dei lavori era stato dato in pompa magna il 28 giugno 2013 da una nota ufficiale del Comune, ma furono parzialmente consegnati a novembre dello stesso anno poiché l’immobile ospitava ancora qualche ufficio comunale. Il cantiere entrò “a pieno ritmo – sempre secondo l’ufficio stampa del Comune – tra la fine di dicembre (2014) e gli inizi di gennaio (2015)” perche l’immobile fu finalmente sgomberato solo un anno più tardi a novembre 2014. Ad oggi però i lavori sono di nuovo fermi con semaforo rosso fisso.
I MOTIVI DELLO STOP
Sarebbero diversi i macigni che hanno sbarrato la strada alla conclusione dei lavori: “Una necessaria rimodulazione progettuale – confessata dall’amministrazione comunale in uno dei suoi comunicati stampa – in sede di verifiche strutturali”; altre varianti al progetto in corso d’opera.
La prima causa, “necessaria rimodulazione” va tradotta dal burocratese con: una valutazione incompleta di carattere strutturale relativa ad alcuni dei numerosissimi pilastri all’interno del ‘palazzaccio’; in pratica alcune colonne erano di dimensione e portata differente tra loro e questa valutazione, in un primo momento, sarebbe sfuggita al tecnico esterno incaricato dal Comune. Imprecisioni, chiamiamole così, che avrebbero obbligato a rivedere il progetto, portando ad un improvviso innalzamento dei costi (40.163,36 al netto del ribasso, oltre IVA al 10%, e gli importi per ulteriori spese dell’amministrazione, pari a € 31.362,52). L’importo per i maggiori lavori comunque sarebbe stato già coperto dall’amministrazione con economie derivanti dal ribasso d’asta e da altre voci varie.
IL TECNICO ESTERNO RE DEGLI INCARICHI
 Ricordiamo che un professionista esterno, l’ing. Pietro Vella, era stato appositamente incaricato della verifica degli elementi strutturali e delle indagini geognostiche per un importo di circa 12 mila euro, quando – per la complessità di tali operazioni – ce ne sarebbero voluti almeno 20 mila. Il già sindaco dell’ulivo nel 2003 di Poggioreale è un collettore di incarichi, notissimo in Città per averne vinti innumerevoli con amministrazioni di vario colore politico: dal depuratore di contrada Bocca Arena al sottopassaggio ferroviario del lungomare San Vito, e altri. Sono diverse le opere pubbliche mazaresi in cui vi è l’imprinting del professionista esterno. Già, perché in un Comune con centinaia di dipendenti, contrattisti ed articolisti vari, ovviamente, di ingegneri qualificati non se ne trovano in pianta organica nemmeno a cercarne col lumicino.
CON LE VARIANTI LE SPESE SONO AUMENTATE
Una delle 31 voci di nuovi prezzi (varianti) ha avuto per oggetto gli infissi da collocare nel palazzaccio. Leggendo e spulciando la catasta di documenti, che sono reperibili sull’albo pretorio on line del Comune, il quadro è complesso, ma emerge sempre un comune denominatore: la grossolanità e superficialità di alcuni passaggi burocratici e amministrativi.
L’INDAGINE ESPLORATIVA COL REFUSO DENTRO (COPINCOLLANDO QUA E LA’)
C’è, infatti, pure un ‘errore di stampa’ marchiano nella ‘indagine di mercato’, chiamiamola così, per reperire il fornitore di infissi per il palazzaccio. La gara ‘ufficiosa’ del 10 marzo 2016 (‘indagine esplorativa’ la chiamano nel documento, quasi fossero degli agenti speciali a servizio di chissà quali servizi di intelligence) per capire chi fosse interessato alla fornitura delle finestre – che servirebbero, a detta del personale amministrativo del comune, a ‘preservare’ l’obbrobriosa struttura in attesa della conclusione dei lavori – non è potuta andare in porto. Ebbene, a testimoniare le soglie di attenzione e professionalità interne del Comune di Mazara, le menti eccelse avevano ‘copincollato’, in un documento ufficiale, fischi per fiaschi, provvedendo a rimediare, il giorno successivo, al pacchiano errore che si riferiva ad un altro atto amministrativo. Ma tutto ciò non è bastato a scrivere la parola fine sull’avvio delle procedure per orientarsi tra gli ipotetici fornitori così da poter acquistare gli infissi in allumino tipo ‘cor-ten’. L’iter, infatti, non si è concluso poiché: “tenuto conto dell’ambiguità del testo dell’avviso – si legge nel verbale di esame istanze – che si presta ad una controversa interpretazione ritiene improcedibile un confronto equo che possa determinare una corretta aggiudicazione”.
C’È ANCHE UN’INTERROGAZIONE DEI 5 STELLE
Della questione si sono occupati, da pochi giorni, anche i grillini. Il loro esponente in Consiglio comunale, Nicola La Grutta, ha diramato una nota stampa con la quale si chiede di fare chiarezza sul blocco lavori del palazzaccio. In particolare, nell’atto ispettivo si domanda all’amministrazione: “Se è vero che per il completamento del palazzo di città occorrerebbero altri finanziamenti per opere e forniture non previste nel progetto di restyling in corso di realizzazione per gravi errori progettuali; se le forniture, le opere e lavorazioni realizzate, erano tutte comprese nell’appalto che si è aggiudicato la ditta vincitrice”. Altre domande, invece, contenute nell’interrogazione grillina hanno già ricevuto risposta con questo articolo.
“I lavori – si leggeva in uno dei primi comunicati stampa, accompagnatori in fase di avvio lavori, dell’amministrazione comunale – che presumibilmente saranno avviati entro il mese di luglio (2013 n. d. a.), termineranno entro un anno” o l’altro, aggiungiamo noi.


Alessandro Accardo Palumbo
Twitter: @AleAccardoP