Agostino Licari, vice sindaco a Marsala, qualche giorno fa avete presentato il piano d'intervento per il nuovo servizio di raccolta rifiuti in città.
La bozza. Siamo nella fase di ascolto, abbiamo ascoltato i cittadini e faremo un ulteriore passaggio in consiglio comunale.
Quali sono i punti forti di questa bozza, delle prime linee guida?
Tutto si basa sul sistema della bollettazione puntuale, un sistema che funziona bene nel nord Europa, purtroppo non da noi.
Che volete fare?
Più inquini più paghi, più ricicli meno paghi.
Sì, ma si dice sempre e non si fa mai.
Lo faremo con un sistema che permetterà di tracciare i rifiuti, con un chip, con costi irrilevanti. Il transponder nei cestini permette di individuare quanto e quale rifiuto ha prodotto il singolo cittadino.
E secondo lei si può fare anche a Marsala?
Perchè no? Perchè a Trento si può fare e da noi no?
A Marsala stanno cambiando alcune cose sui rifiuti. Non c'è più l'Ato, il Comune si è costituito in Aro e decide sulla raccolta.
Ma non sul conferimento.
Mentre al momento Aimeri raccoglie rifiuti a Marsala, Alcamo, e in mezza provincia, dal prossimo autunno ci sarà una ditta che lavorerà solo per Marsala. Un servizio che costa tanto.
Paghiamo 14 milioni 700 mila euro l'anno. Dovuto ad un calcolo che coinvolge tutti i comuni.
Il Comune sta varando questo nuovo piano dei rifiuti, con una società di consulenza che se ne sta occupando.
E' la Esper.
E in base a questo piano si farà la gara d'appalto.
Una gara quanto più trasparente possibile.
Lei lo sa che questa è la madre di tutte le gare d'appalto. Non ha un po' di ansia?
E' la gara delle gare. Per fortuna ci siamo affidati a questi professionisti molto capaci e c'è una caratteristica che ci garantisce molto. Hanno un codice etico sottoscritto da ogni componente che può lavorare per società private che operano nell'ambito dei rifiuti. Perchè si può correre il rischio che si fa il piano, e poi la gara la vince una ditta presso cui ha lavorato in passato.
E dice che in passato è successo?
Potrebbe essere accaduto. Ora però non ci sarà questo dubbio.
Il piano d'intervento passa però dal consiglio comunale, che potrebbe stravolgerlo.
Il nostro piano prevede la riduzione dei costi rispetto all'attuale. Una differenziata enorme. 65% il primo anno, 75% il secondo.
Al momento quant'è?
Siamo al 45%, e questo grazie ai marsalesi, è un picco storico. Dobbiamo considerare anche che siamo al Sud, non siamo al Nord Italia. Non abbiamo diversi luoghi in cui è possibile conferire. Le discariche sono in mano ai privati. Non abbiamo pluralità. Dipendiamo molto da questo. Dipendere da Siculiana, dal privato di turno, avere un 65% di indifferenziato significa avere dei costi enormi. La Regione Sicilia ha dato dei dati allarmanti. Il conferimento complessivo in discarica di rifiuto giornaliero è superiore a quello che le discariche possono contenere.
E l'Italia paga multe enormi ogni sei mesi all'Unione Europea.
Raggiungere quel 70% di differenziata è la soluzione.
E questo si fa mettendo le isole ecologiche?
Si fa coinvolgendo il cittadino, con la bollettazione puntuale e avrà un riscontro diretto.
Ogni mese saprà quanto deve pagare.
Saprà quanti rifiuti ha prodotto, che tipo di rifiuti, e intanto cambiamo il sistema. Ad esempio per le utenze non domestiche. Un bar, che si trova nel centro storico, con un volume d'affari molto elevato, ma di dimensioni piccole, paga meno di un bar in periferia, più grande, ma con meno rifiuti prodotti. Questo non va bene, perchè si paga in base ai metri quadrati. E vogliamo cambiare questo sistema.
Quindi farete pagare di più ai bar del centro, dobbiamo prepararci alle proteste?
No. Pagheranno meno i bar del centro, e pagheranno molto ma molto meno quelli in periferia.
Agostino Licari, insomma secondo lei pagheremo tutti molto meno, ma questo è un suo sogno.
Queste realtà in altre parti esistono e stanno funzionando. A Trento sono all'80% di differenziata, a Ragusa stanno predisponendo questo tipo di gara, come vorremmo noi. Olbia è una città simile a Marsala e ha raggiunto una buona percentuale.
Quindi secondo lei si può fare.
Perché no? Vogliamo crederci.
E chi non ci crede?
Non lo so, voglio vedere.
Sono tutti che parlano di rifiuti nel palazzo della politica a Marsala. E' l'ultimo grande appalto rimasto.
Quello sui rifiuti è l'affare per eccellenza.
E in tempi di vacche magre diventa ancora più appetitoso. Ma i lavoratori rimarranno quelli che i sono o ci saranno tagli?
Al momento complessivamente ci sono 165 tra operai e dirigenti. Noi vorremmo garantire il numero di lavoratori e ridurre i costi del servizio. Questo è quello che vogliamo fare. Non mi stanco, stiamo proponendo qualcosa per cambiare la città. Avere un sistema di raccolta rifiuti che inquina meno, riduce il costo ai cittadini, garantisce un sistema occupazionale, è una città più pulita, questa è una città normale. C'è chi dice che queste cose si possono fare solo al nord. Faccio un esempio. Si era detto che ad Amabilina e Sappusi si dovevano fare le isole ecologiche perchè il port a porta non funzionava. Però hanno dimostrato di essere più attenti, e fanno la differenziata meglio dei cittadini del centro storico