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11/06/2016 07:00:00

Tumore non diagnosticato. Tre medici dell’ospedale di Salemi assolti da omicidio colposo

 Il giudice monocratico Matteo Giacalone ha assolto “perché il fatto non sussiste” tre medici del reparto di Urologia dell’ospedale di Salemi accusati di omicidio colposo. Imputati erano il primario Leonardo Borruso, Stefano Mattioli e Giuseppe Randazzo. A chiedere l’assoluzione era stata anche il pm Anna Sessa. A decidere le sorti del processo sono state le dichiarazioni dei medici legali consulenti della difesa. Il procedimento è stato avviato a seguito della denuncia presentata dai familiari di un paziente (il marsalese N.D.) deceduto per un tumore, all’età di 69 anni, nell’agosto 2008. La Procura aveva inizialmente contestato ai tre medici di non aver diagnosticato, nel 2006, un tumore alla prostata. Il primo intervento chirurgico cui N.D. fu sottoposto all’ospedale di Salemi fu il 24 febbraio dello stesso anno. Ne seguì un altro qualche mese dopo. “Ma Randazzo non era neppure presente in sala operatoria” sottolinea l’avvocato Falco. Alle consulenze di noti medici legali si è affidato l’avvocato marsalese Carlo Ferracane, difensore di Borruso e Mattioli. E tutti i consulenti difensivi (Mazzetti, Procaccianti, Vella e Lombardo) hanno affermato che il tumore che nel 2008 ha portato alla morte N.D. era ormai in “stato avanzato” e che quindi “la morte del paziente, malgrado eventuali altri accertamenti diagnostici che potevano essere effettuati, non si poteva evitare”. Daniele Mazzetti, in particolare, ha aggiunto che il tumore “aveva attaccato anche altri organi” e quindi il decesso sarebbe stato inevitabile.