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24/01/2017 07:16:00

Marsala, nessuno all'incontro con Moni Ovadia: "Non si spara al pianista che suona gratis"

 Moni Ovadia non ha incontrato quasi nessuno ieri pomeriggio al complesso monumentale di San Pietro. Il collegamento via Skype ha funzionato, almeno quello. Ma se vogliamo anche il confronto con i pochi presenti, una decina in tutto. Eppure il cantiere culturale nato la scorsa estate conta oltre duecento artisti marsalesi. Pare ci sia stato un rimbalzo di messaggi per il boicottaggio di massa del tanto atteso incontro, seppur virtuale, con il nuovo direttore artistico dei teatri marsalesi.

Il malumore che si respira in città è giunto a Milano, Ovadia insieme al maestro Mario Incudine, ha voluto precisare a gran voce che sono passati solo due mesi dalla sua nomina, comprese le festività natalizie, e che in questo periodo non è riuscito a rispettare anche altri appuntamenti per colpa di alcuni problemi di salute. L’impegno preso con gli artisti marsalesi si concretizzerà a marzo, quando scenderà per qualche giorno anche a Marsala.

Mario Incudine ci mette il carico e definisce fantascientifico il fatto che qualcuno possa sollevare delle polemiche a distanza di soli due mesi. Se l’atmosfera è questa potrebbero anche ripensarci. Moni Ovadia vive a Milano da sessantasette anni e, ha precisato, non si è mai sognato di protestare contro l’amministrazione della sua città perché non gli è stato affidato, in tutti questi anni, un incarico istituzionale in ambito artistico. La sua nomina non è politica e non ha interessi di alcun genere fatta esclusione della crescita del territorio. Il suo progetto è stato accolto dall’amministrazione di Marsala e, in questo progetto, c’è l’inclusione delle realtà artistiche del territorio, fermo restando una selezione di professionalità. Lo ha già fatto a Palermo, è stato lui a proporre per primo Emma Dante, quando ancora non era Emma Dante. Ha voluto anche precisare per quale motivo ha scelto Francesco Torre in qualità di referente a Marsala: era il solo artista che già conoscevo e con il quale avevo già lavorato. Nessuno si sognerebbe mai di affidare un incarico tanto delicato ad un estraneo, ha aggiunto, in ogni caso la faccia è quella mia qualora ci dovessero essere dei problemi.

Un lungo intervento, sia il suo sia quello di Mario Incudine, che ha voluto sottolineare un altro aspetto importante: l’acquisto del cartellone invernale appena partito ha usufruito, grazie a noi, di un abbattimento dei costi di almeno il 20 %. Non la pensa così Claudio Forti, che pure di acquisto spettacoli ne sa qualcosa da quando dirige il Baluardo Velasco, ed è pronto a dimostrare che non si è risparmiato. Neanche lui ha partecipato all’incontro, eppure l’occasione poteva essere quella giusta per sollevare la questione.

Nonostante i pochi presenti non sono mancate le domande, così come sono arrivate puntuali le risposte con toni più pacati, stavolta. Ovadia ha gradito la puntualizzazione da parte dell’attore e regista Massimo Graffeo, sull’opportunità di inserire, nel cartellone di questa stagione, anche lo spettacolo di Francesco Torre. Una scelta che non ha tenuto conto dell’onda d’urto che avrebbe provocato negli ambienti artistici locali, una ingenuità forse, ma anche il desiderio di dare spazio ad un giovane talento. La prossima volta toccherà ad un altro artista locale, ha aggiunto, volutamente inserito all’interno di una stagione fatta di nomi importanti, con pari dignità.

Tra gli assenti anche l’amico di Mario Incudine, il musicista marsalese Gregorio Caimi che già vanta collaborazioni con il direttore del teatro di Enna, capofila della protesta della scorsa estate, non sembrerebbe più interessato al dialogo con il direttore artistico, ma a quanto pare non è il solo. Visibilmente infastidito per tutte le polemiche che si rincorrono, Ovadia ha sbottato affermando: non si spara sul pianista che peraltro suona gratis, e il tono non era affatto rassicurante.