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15/02/2017 06:15:00

Scrive Massimo Marino, su Enrico Rizzi e le sue cene elettorali

Gentile Direttore,

leggo di una vostra intervista al Signor Enrico Rizzi pubblicata negli scorsi giorni; in chiusura della stessa l’ex Capo della Segreteria politica del sedicente Partito Animalista Europeo afferma che “non ha mai organizzato una cena elettorale“ riferendosi ad una “recente querelle” con il sottoscritto e che, nella sostanza, Telesud avrebbe fuorviato il pubblico, alludendo che “prendesse i soldi della gente, senza saper dove andassero a finire“.

Bene, non entrando nel merito della “ querelle “ per non tediare i Vs lettori di una più che probabile nuova telenovela che il Signor Rizzi si appresterebbe a fare fra repliche, controrepliche e denunce varie, mi preme solamente precisare quanto segue:

Telesud o il sottoscritto non ha mai affermato che “non si sapesse dove andassero a finire i soldi di queste cene“, ma semplicemente che venivano organizzate cene “di finanziamento per il PAE perché impegnato alle prossime elezioni politiche“ e che però questo “ impegno “ non veniva finalizzato neanche in passato nel territorio più prossimo ad una sua naturale evoluzione, e cioè Trapani, città Natale di Rizzi, dove lo stesso decideva “curiosamente” di non presentare una lista del PAE ma più prosaicamente preferiva candidarsi in FLI facendo convogliare “tutto il peso” del movimento su di se per raggiungere l’agognato scranno. Come facilmente riscontrabile dall’allegato/invito – con tanto di foto di Rizzi in primo piano - che incontrovertibilmente ne attesta la veridicità. Ed in futuro, come ammesso nell’intervista, farà lo stesso.

Poi, i soldi avranno pure avuto una diversa finalità magari più che nobile, ma crediamo che in italiano “cena di finanziamento perché impegnato alle prossime elezioni…” voglia dire altro. Tutto qua. E che il buon Rizzi “cerchi casa” per candidarsi altrove per raggiungere “l’agognato scranno” sono problemi suoi. Comportamenti leciti, per carità, cosi come la “visibilità” eventualmente cercata anche per questo fine – oltre che per la causa animalista – non è “un reato”; ma, ci venga consentito, non lo può certamente essere il pensarlo…, a maggior ragione per un campione della libertà d’espressione ( anche molto “colorita”…) come il Signor Rizzi.

Distinti saluti,

Massimo Marino
Presidente di Telesud