Quantcast
×
 
 
17/03/2017 07:40:00

Marsala, prove di campagna elettorale al consiglio aperto sul piano paesaggistico

 Si è tenuto ieri pomeriggio, a Marsala, il consiglio comunale aperto sul Piano Paesaggistico. Una seduta che doveva essere di caratura tecnica per l’importanza del tema e per gli ambiti di applicazione del piano,  e che in parte lo è stata, troppo poco però, e in parte è stata una prova del nove elettorale. Prove di comunicazione e presa sul territorio in vista delle prossime Elezioni Regionali.

Così, Sturiano chiama, Ruggirello arriva, fa lo splendido,  e lancia la sua mozione per bloccare il Piano Paesaggistico.

Gli ordini dei geometri degli architetti e degli ingegneri sono presenti in aula, e denunciano le criticità di un piano che porterebbe secondo loro al collasso dell’economia marsalese.

Nessuno è contento, si lancia il grido d’allarme. Certo, ci si chiede come mai adesso irrompe preponderante il tema del Piano Paesaggistico quando la questione affonda le sue radici nel 2012, da allora la politica ha abbassato la guardia come se questo Piano non dovesse mai vedere la luce e oggi lo si riscopre con stupore e meraviglia. E allora si fanno i consigli comunali aperti che si trasformano un po’ come dei teatri dove ad ogni scena c’è un applauso, oppure i fischi. Dipende dall’attore.

Così in mezzo ai cori di protesta contro l’inadeguatezza, secondo i professionisti, di questo piano sul nostro territorio, la voce che si esprime a favore è quella di Letizia Pipitone, presidente di Legambiente. La Pipitone è contraria alla cementificazione e questo Piano, dice lei, va bene così come è, perché tutela paesaggi e zone di particolare sensibilità, più volte viene stoppata dal coro di professionisti che sono contrari al suo pensiero ma che non hanno consentito alla Pipitone di esprimersi per come voleva e poteva. Questione di stile e, soprattutto, di democrazia.

E’ il Presidente del Consiglio, Enzo Sturiano, che parla di mortificazione della città e in particolare della zona nord ma soprattutto della mancata concertazione con l’assessorato regionale ai Beni Culturali, tutto verrà rallentato, ogni concessione dovrà passare dalla Sovraintendenza, il cui parere è vincolante. “ L’ambiente e il territorio è giusto che vengano rispettati- dice Sturiano- ma è necessario che si abbia una idea ben chiara di quello che è lo sviluppo della nostra città”.

Così Sturiano fa riferimento anche a quelle attività che sono sorte da poco nella Riserva dello Stagnone quale il kitesurf e ad altre attività come quella della Cantina Birgi. Presente è Peppino Monteleone che è il vicepresidente di quella cantina, lì, adesso, per le norme di salvaguardia già entrate in vigore, non è possibile posizionare nemmeno un’insegna per indicare la presenza della cantina e se volessero creare un magazzino la prima zona utile per poterlo fare è contrada Dara.

L’assessore al ramo, Rino Passalacqua, parla di penalizzazione delle attività imprenditoriali e che per questo interloquirà con gli organi preposti.

Si susseguono gli interventi, così il senatore Pietro Pizzo parla di ricorso al Tar per impugnare il decreto emesso ma la via, secondo i dirigenti del comune, è impervia e difficile così come anche quella politica.

In aula anche il rappresentante dell’ordine dei geometri, Francesco Parrinello, che parla di vincoli eccessivi tenendo conto solo delle bellezze di insieme e non delle bellezze singole, c’è un momento in cui Parrinello comprende che la politica seguirà un iter non troppo veloce e allora decide di abbandonare l’aula insieme a qualche collega.

La deputazione regionale del trapanese è presente, non se la sente di prendersi impegni né responsabilità che non gli competono. Nino Oddo è chiaro: “Se c’è qualcuno che vi dice il contrario vi sta prendendo in giro, e nemmeno vi posso dire che andiamo in aula a legiferare perché non c’è il tempo materiale, ad ottobre si vota”.
Secondo Oddo la politica non può nulla e la materia del Piano Paesaggistico non passa proprio dall’aula, ma una cosa Oddo la dice: questo consiglio comunale aperto andava fatto prima.

La fase di interlocuzione tra il comune di Marsala l’assessorato regionale è avvenuta nel 2012, la responsabilità, dice Oddo, è di chi ha amministrato in quel periodo e il grido di allarme doveva essere lanciato allora. Di simile avviso anche l’onorevole Antonella Milazzo che si stupisce della recita che si stava svolgendo in aula, “non mi aspettavo delle prese in giro, ci sono delle verità che vanno dette e condotte a giustizia”.Parla di interessi collettivi e non singoli, la Milazzo e assicura che il territorio non verrà lasciato solo, parla di sinergia tra tecnici, politici ed amministratori per avanzare osservazioni che rendano il piano efficace dal punto di vista della tutela compatibile con esigenze di sviluppo.

Ma in aula arriva Eleonora Lo Curto che non le manda a dire nemmeno a Enzo Sturiano, taccia la politica come incapace a fare delle scelte di programmazione, loda l’ iniziativa di Sturiano ma se l’aspettava qualche tempo prima “perché è uno che conosce le cose e perché ha scelto la politica come mestiere”.
Il Sindaco si indispettisce e ricorda alla Lo Curto, che nel frattempo ha lasciato l’aula, che ha ricoperto ruoli importanti e pertanto poteva fare di più. La Lo Curto ha fatto un comizio, dice il Sindaco, “ognuno li può fare ma ognuno dimostra quello che è”.
Gli animi si sono accesi come quello del consigliere Aldo Rodriquez, che parla di offesa per la professione.
L’unica cosa chiara è che questo Piano, almeno per come è adesso, non va bene, presenta criticità e blocca l’economia del territorio. Questa frase l’abbiamo sentita per tutto il pomeriggio, onestamente chi ci illumina, perché dice il vero, è l’architetto Tommaso Lentini che in maniera semplice dice quello che avrebbero dovuto dire in tanti : “Io del Piano non ha ancora capito nulla”.

Qui c'è la dichiarazione inviata in redazione da parte di Eleonora Lo Curto:

Apprezzabile , ancorché tardiva e quasi certamente priva di efficacia , l'iniziativa del Presidente Sturiano di convocare un Consiglio Comunale aperto per discutere del Piano Paesaggistico esitato dai competenti Organi Istituzionali . Quella che si è consumata questo pomeriggio a Sala delle Lapidi é stata infatti la surreale rappresentazione dello squallido fallimento della politica locale e regionale incapace di governare un processo decisionale così delicato e direi strategico per la vita economica del territorio .La folta deputazione regionale eletta e "nominata" in questa Provincia è infatti colpevole di non aver seguito con la doverosa attenzione il Piano Paesaggistico che avrà un impatto devastante sui processi di sviluppo economico del territorio ,a partire dalla pianificazione urbanistica, alle conseguenze sugli insediamenti industriali e turistici , sulle imprese agricole e sui finanziamenti europei. Ridicolo e penoso il tentativo dell'On. Oddo di dire che la materia non è di competenza della politica perché a decidere è la Soprintendenza . Francamente non so se Oddo pensava di parlare ad un pubblico di ritardati mentali o di immigrati che ignorano che le nomine di Direttori Regionali e Soprintendenti sono decise a tavolino dai politici di turno . Mi è sembrato di trovarmi al centro di uno "psicodramma" dove ciascuno dei presenti ha recitato la propria parte : i colpevoli negando ogni responsabilità , le vittime incapaci di riconoscere i loro assassini ,gli accusatori e i critici che pur definendo il Piano un vero e proprio " Mostro " finiscono per credere che forse sia ancora possibile intervenire. MI viene spontaneo concludere con una ovvietà : la Politica, ossia i Deputati Regionali , hanno ruolo e potere da esercitare per modificare il mostruoso Piano Paesaggistico già adottato? Se sì, perché non sono intervenuti a tempo debito , chiedendo, Sindaco in testa, audizioni e confronti preventivi con i Direttori Regionali e con la Soprintendenza insieme agli Ordini Professionali e alle categorie produttive? Se non hanno ruolo né potere , a che cosa è servito questo Consiglio Comunale aperto? Piuttosto credo che il tentativo di Sturiano di " mettere una pezza" per coprire l 'enorme falla apertasi a danno della nostra Città e dell'intero territorio per la colpevole inadeguatezza di quanti occupano poltrone ma sono incapaci di esercitare ruoli e prerogative in rappresentanza dei cittadini questa volta difficilmente potrà funzionare. Il danno è troppo grave ,evidente e duraturo per essere facilmente perdonabile Ormai forse l'unica possibilità è di proporre un ricorso al TAR verificando se esistano vizi procedurali che ne consentano l'impugnazione.

PETROSINO. L’Amministrazione Comunale di Petrosino, considerando il fatto che la Soprintendenza ai Beni Culturali non ha tenuto conto delle osservazioni critiche fatte al Piano Paesaggistico, ambito territoriale 2-3, già deliberate in sede di Consiglio Comunale il 6 giugno 2013, si sta attivando presso le varie Istituzioni, di concerto con le altre Amministrazioni Comunali del territorio, per ribadire le osservazioni critiche già avanzate a suo tempo e chiedendo che siano recepite dal Piano Paesaggistico affinchè si possa portare avanti uno sviluppo sostenibile del territorio. Di tutto questo si parlerà nel prossimo Consiglio Comunale, che il presidente Francesco Zichittella convocherà a breve. In particolare, il territorio di Petrosino appartiene all’Ambito 2 - “Area della Pianura costiera occidentale” che interessa anche i comuni di: Erice, Trapani, Paceco, Marsala, Mazara del Vallo, Campobello di Mazara, Castelvetrano.
“A livello Nazionale si cerca di semplificare la questione del Piano Paesaggistico -Ambito territoriale 2 e 3 – sostiene con forza l’assessore ai Lavori Pubblici, Rocco Ingianni -, mentre a livello locale si paralizza tutto. Anziché regolamentare le aree vincolate, il Piano appone nuovi vincoli, senza tener conto delle peculiarità del territorio: tutti i giardini e aree alberate, seppur piccole, diventano paradossalmente boschi, come il parcheggio della più grande industria storica; le zone di espansione urbanistica, c.d. B, diventano inibite all'edificazione; nelle zone agricole non si potranno più realizzare delle serre, dei magazzini e dei locali per la lavorazione e trasformazione dei prodotti agricoli. Di concerto con le Amministrazioni Comunali interessate, si sta pensando di portare avanti un’eventuale azione comune di impugnazione del Piano Paesaggistico dinanzi al TAR, evidenziando le criticità di mancata concertazione e le gravi ripercussioni sull’economia del territorio”.
Con la delibera di Consiglio Comunale n.22 del 6 giugno 2013, infatti, sono stati approvati all’unanimità i “ Rilievi al Piano Paesaggistico riguardante gli Ambiti territoriali 2–3 – Fase di concertazione istituzionale ex art.144 del Codice dei Beni Culturali e del paesaggio approvato con D. Lsg. 22 gennaio 2004, n.42 – Atto di indirizzo”. Il C.C. era stato convocato in sessione straordinaria in considerazione del fatto che la Regione Siciliana, sulla base delle indicazioni espresse dalle Linee Guida del Piano Territoriale Paesaggistico Regionale, intendeva procedere alla pianificazione paesaggistica, su base provinciale secondo l’articolazione in ambiti regionali così come individuati dalle medesime Linee Guida.
“Nel Piano Paesaggistico – ribadisce il presidente del Consiglio Comunale, Francesco Zichittella - non si tiene conto delle reali esigenze del territorio, andando di fatto a contrastare le attività produttive già esistenti. A tal fine mi sto attivando per convocare nel più breve tempo possibile una nuova seduta di Consiglio Comunale ad hoc, in cui si discuterà delle osservazioni approvate a suo tempo e delle azioni da intraprendere per modificare il Piano Paesaggistico – ambito territoriale 2-3”.
L’Amministrazione Comunale di Petrosino aveva, infine, trasmesso alla Soprintendenza alcuni rilievi all’adottando Piano Paesaggistico riguardante gli ambiti 2-3, proponendo delle modifiche, che riguardano principalmente la perimetrazione all’interno del territorio comunale, ai fini del regime di tutela, per tener conto delle realtà produttive esistenti e delle esigenze di sviluppo della comunità locale.