Quantcast
×
 
 
20/03/2017 06:20:00

Aeroporto di Birgi. Le reazioni alla proposta di Orlando e i dubbi sul co-marketing

Mancavano soltanto le polemiche politiche e elettorali a rendere ancora più vivace la già difficile vicenda dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi. A pochi giorni dalla firma del contratto di co-marketing, ad innescare la polemica ci ha pensato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, che nei giorni scorsi era intervenuto sul futuro dell’aeroporto trapanese, dicendo chiaramente che lo scalo di Birgi per continuare la sua attività deve unirsi a quello palermitano. Qui in sintesi le parole di Orlando:

L’aeroporto di Birgi non ha futuro. L’unica speranza per la sua sopravvivenza è collegarsi con Palermo. Gesap e Airgest devono fare un protocollo di intesa. Sono disposto a cedere una parte delle azioni della Gesap all’Airgest e lo stesso dovrebbero fare loro per avere una coesione e garantire l’atterraggio di jumbo per voli internazionali. Questo consentirebbe al palermitano di farsi 50 minuti di macchina per prendere un aereo a Birgi pur di prendere un aereo che lo porta a Tokio. Birgi deve fare un accordo con Palermo ma non perché Palermo è cattivo e vuol mangiare Birgi ma perché sono regole di mercato”.

 Dura la reazione alle parole di Orlando del senatore di Forza Italia Antonio D’Alì, che ricorda come Trapani è già stata sottomessa anche sul fronte del porto.

 

«La sortita del Sindaco Orlando, che è un misto fra ignoranza dei fatti, presunzione di competenza e nota arroganza territoriale, la dice lunga. La sua eventuale rielezione a Palermo e la concomitante elezione di sindaci non adeguati nella nostra città, infatti, metterebbe in difficoltà l’intero sistema dei trasporti della Sicilia Occidentale e di Trapani in particolare. Ciò è evidente anche nella subordinazione del nostro porto, voluta dai Governi di sinistra nazionale e regionale. Della opportunità di una collaborazione tra l’aeroporto palermitano e quello di Trapani/Marsala, abbiamo tracciato, già da tempo, le possibili dinamiche. Ritengo che le due realtà meritino pari dignità, considerati i dati di rilancio del nostro scalo. Un rilancio figlio del sacrificio e della determinazione dell’intera popolazione della provincia di Trapani, ma anche dell’impegno del centrodestra trapanese. Non certo, piuttosto, di magnanimi atteggiamenti da parte della politica palermitana. Rivendichiamo con orgoglio, dunque, i risultati di sviluppo seri e concreti del nostro aeroporto. Gli incrementi di settore (soprattutto nel turismo) ed economici complessivi, sono stati documentati in maniera evidente, negli ultimi anni. Peraltro, sono di gran lunga superiori a quelli che non può certo esibire il Sindaco Orlando, al termine del suo lunghissimo periodo di gestione della Città di Palermo. Siamo certi che su questa linea di difesa degli interessi del territorio trapanese e della sua dignità, troveremo interventi parimenti determinati da parte della deputazione regionale eletta in questa provincia».


E' contrario e ha risposto con veemenza ad Orlando, anche il candidato sindaco di Trapani del PD, Pietro Savona, secondo cui: “Le dichiarazioni di Orlando sul futuro dell’Aeroporto di Trapani sono frutto del momento elettorale che si incarna nella solita idea “neocolonizzatrice” della politica palermitana nei confronti degli interessi della provincia di Trapani”.

Per Savona, Orlando, prima che occuparsi di altro dovrebbe verificare il proprio assetto societario e provvedere al risanamento economico della Azienda aeroportuale di cui il Comune di Palermo è socio, e capire le motivazioni per cui l’Aeroporto di Catania rimane riferimento in Sicilia per dimensioni di traffico. “L’aeroporto di Trapani rappresenta un asset fondamentale per lo sviluppo del territorio e nessuna forma di prevaricazione potrà essere consentita a danno dello stesso, semmai sarebbe necessario spingere la Regione Siciliana affinché si possa fare sistema di tutte le realtà aeroportuali che dovrebbero operare non in conflitto ma in sinergia tra di loro”.

Sempre secondo Savona, il problema principale è la capacità di attirare i flussi turistici piuttosto che litigare sulla spartizione del poco turismo che arriva, e per questo ci si deve impegnare. "La Regione Sicilia vale appena il 4% del turismo nazionale, dietro a Veneto e regioni come Piemonte e Lombardia in genere meno turistiche. Che Orlando rifletta su questo – conclude Savona – piuttosto che manifestare mire espansionistiche di basso livello”.

Apre decisamente alla collaborazione tra i due aeroporti, invece, il sindaco di Erice Giacomo Tranchida, secondo cui è necessario stipulare un protocollo di collaborazione tra Gesap e Airgest, le due società che gestiscono, una l’aeroporto di Palermo e l’altra l’aeroporto di Trapani, l’area metropolitana di Palermo e i comuni trapanesi. Qui di seguito la nota di Tranchida:

"Non sono arbitro su questa vicenda ma di sicuro tifo per il territorio, e auspico in un’intesa /patto di non "belligeranza" fra i due aeroporti.
Un compromesso nobile ed alla luce del sole garantirebbe promozione territoriale sinergica nelle regioni europee collegate da tratte su PA e TP, facendo crescere direttamente nelle destinazioni di partenza l'appeal per la Sicilia occidentale, prospettiva certa per i nostri operatori quanto per quelli palermitani e non certo monopolizzata esclusivamente dai vettori, attuali e futuri.
Non sono certo i 100 km che dividono i due aeroporti che scoraggiano i turisti nord europei. Invito la classe dirigente e politica ad impegnarsi per questa sinergia, vista la grave assenza per non dire latitanza della Regione. In tale direzione insieme a tanti colleghi del comprensorio trapanese, in primis, continuiamo a lavorare come le formiche e dallo scorso anno, cercando di fare "incontrare" gli interessi dell'aeroporto di PA con quello di TP. L'auspicio di lavorarci sempre di più e in tanti
".

L’accordo di collaborazione proposto da Tranchida prevederebbe quattro punti programmatici: partecipare unitariamente alle iniziative promozionali messe in atto dall’Assessorato regionale del turismo, dello sport e dello spettacolo, evidenziando in particolar modo la naturale propensione / mission destinazione sicilia occidentale; sviluppare congiuntamente programmi tesi a facilitare l’incremento dei flussi turistici verso la Sicilia occidentale, promuovendo la destinazione, intesa come area geografica di elevatissimo appeal turistico culturale, presso i paesi europei ed extraeuropei dai quali gli stessi flussi originano; condividere e proporre alle compagnie aeree interessate, un disegno di network ”bilanciato” e che consenta il giusto equilibrio tra le componenti business, turismo, sociale/familiare del traffico passeggeri; adoperarsi attraverso gli opportuni canali istituzionali per ottenere, in sede comunitaria, una maggiore flessibilità del complesso di regole che limitano lo sviluppo degli scali aeroportuali siciliani anche se posti in aree remote, insulari, ed in costante ricerca di fattori di sviluppo economico ed occupazionale.

Favorevole alla creazione di un unico sistema aeroportuale è Mimmo Turano: “Andiamo ripetendo da almeno due anni, che gli aeroporti di Palermo e Trapani dovrebbero fare sistema - afferma, in un nota, il capogruppo dei Centristi per la Sicilia all’Assemblea regionale siciliana.
Le forze politiche che hanno a cuore lo sviluppo del territorio e ritengono imprescindibile il ruolo sociale degli aeroporti – continua l’esponente centrista - hanno più volte invitato gli azionisti pubblici di queste due strutture a definire il percorso che porta all’integrazione. Questo - osserva - non significa che Palermo debba necessariamente ‘fagocitare’ Trapani”.

Anzi, secondo Turano "I due scali devono lavorare congiuntamente, operazione che porterebbe risultati migliori alle società che gestiscono gli aeroporti, con notevoli benefici anche per le popolazioni del territorio. Un progetto questo che porterebbe alla nascita di un unico sistema aeroportuale della Sicilia Occidentale, in armonia con le strategie di sviluppo ed integrazione compiutamente definite dal Piano nazionale degli aeroporti, recentemente approvato, e dal Piano regionale dei Trasporti e della Logistica il cui iter è in dirittura di arrivo”, conclude il parlamentare alcamese.

Queste le polemiche e le diverse posizioni sulla possibile collaborazione tra i due aeroporti della Sicilia occidentale. Sul fronte dell’accordo di co-marketing, invece, il sindaco di Pantelleria Salvatore Gabriele, ha scritto nei giorni scorsi al presidente della Camera di Commercio Pino Pace, e ai colleghi sindaci trapanesi, mostrando tutte le sue perplessità sulla bozza di accordo che a breve sarà firmato dal presidente di Airgest Franco Giudice e l'AMS. Qui il contenuto della lettera di Gabriele:

“Debbo constatare, con sincero rammarico, che il testo del nuovo accordo che si propone di sottoscrivere ripercorre quasi lo schema di accordo del triennio 2014/2016, in merito al quale ho ritenuto, più e più volte, di rappresentare le criticità determinate da una azione che si limitava al “mero rispetto” del contratto con AMS Ltd in luogo di cogliere una opportunità per la progettazione e realizzazione di un piano di sviluppo del territorio più complesso che andasse ad integrare le diverse azioni, e le diverse risorse finanziarie, in campo in materia di promozione turistica”.

Il sindaco Gabriele nella sua lettera ricorda che il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale ha proposto un piano di azione per attivare tutte le necessarie sinergie tra i fondi di recente assegnati dalla Regione Siciliana e quelli nella disponibilità del Libero Consorzio Comunale di Trapani ed i fondi Comunali; ma, di contro, non pare che l’impostazione della nuova proposta di convenzione tenga conto di tutto ciò.

Perdurando questa proposta, il Comune di Pantelleria non è disponibile alla firma di una convenzione - afferma il primo cittadino - che non rientri in un piano di azione complesso e formalizzato che integri e metta a sistema le risorse prima descritte e che, soprattutto, attivi un sistema di azioni a favore dell’intero territorio provinciale tenuto conto delle peculiarità che vi insistono. Ritengo, invece, necessario la redazione e sottoscrizione di un preventivo accordo quadro, come del resto nelle intenzioni dell’azione avviata dal Distretto Turistico, cui aderiscano i Comuni della Provincia, il Libero Consorzio Comunale di Trapani, la Camera di Commercio di Trapani, il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale e le società di gestione degli aeroporti della Provincia (Airgest S.p.a. e G.A.P. S.p.a) che individui in maniera chiara obiettivi, azioni, risorse impiegate e soggetti responsabili dell’attuazione. In caso contrario ci troveremmo ad attuare azioni singole e non collegate utilizzando le risorse finanziarie pubbliche in maniera poco efficace ed efficiente - così conclude il sindaco di Pantelleria ".