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09/05/2017 06:05:00

Erice, Maurizio Sinatra: "Facciamo del nostro Comune una meta turistica principale"

Maurizio Sinatra candidato a sindaco di Erice per le prossime elezioni amministrative dell’11 giugno. Sinatra, chi gliel’ha fatto fare?

Questa è la domanda che mi hanno fatto tanti amici. In realtà quello che mi ha spinto è la passione e il legame viscerale con il mio territorio. Proprio questa passione non mi ha consentito di resistere alla tentazione.

Candidarsi ad Erice significa affrontare il tema della Grande Città. D’Alì l’ha messo lì sul piatto delle amministrative. Lei cosa dice in merito a questa Grande Città?

Secondo me Erice deve sfruttare a pieno la sua vocazione turistica. Erice è fatta di montagna, di mare, di collina ed è fatta di campagna. A mio modo di vedere si deve trasformare in una meta principale e non complementare al resto del nostro territorio. Erice dovrà diventare il perno di una proposta turistica di altissimo livello e non dovrà essere una variabile indipendente. Ritengo che Erice con il suo territorio, sia titolata ad onorare una responsabilità storica. Ritengo, inoltre, che debba crescere, essere protagonista e vivere di una sua autonomia. Sono d’accordo sulla integrazione dei servizi, sulla realizzazione dei consorzi per la gestione dei servizi, ma ritengo che un’Erice forte comunque impedirà al Governo Nazionale, che ha l'intenzione di ridurre il numero dei comuni, di dover definire i nostri territori con un tratto di penna senza considerare le peculiarità di ciascun territorio.

Maurizio Sinatra, riguardo al nuovo ospedale, Gucciardi dice che sarà realizzata una nuova struttura, lei cosa pensa?

Io sul nuovo ospedale sono già intervenuto. Mi ha fatto piacere conoscere l’iniziativa e lo sforzo dell’assessore alla Sanità Gucciardi, tuttavia sono preoccupato sulla futura destinazione dell’attuale ospedale, soprattutto in ragione del fatto che sul Sant’Antonio si sta già investendo con la realizzazione del reparto di radioterapia.

Un’ultima cosa della quale si parla poco, l’Università. Cosa ci dice del polo didattico universitario?

Anche su questo tema sono più volte intervenuto alla luce delle notizie che provengono dalla Regione. L’idea di non dover far nascere il quinto Ateneo in Sicilia è sicuramente una iattura. In altre occasioni ho fatto l’esempio della Regione Lombardia dove riescono a convivere ben diciannove realtà universitarie.

Sinatra, vanno bene le realtà e i consorzi universitari purché non facciano debiti...

Su questo sono perfettamente d’accordo. La mia idea è che il sapere deve essere privilegiato prima di ogni cosa. E’ lo strumento per fare crescere la nostra società, e per consegnare al nostro territorio e a noi stessi una società migliore.