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05/10/2017 12:00:00

"E' tornata la corte del tacco 12" e gli stereotipi sessisti che non sono mai andati via

di Rossana Titone -  Si parla di violenza, quella di genere. Si fanno i seminari, i convegni, i flash-mob. Lunghi dialoghi, campagne mediatiche, prevenzione. Poi succede che c'è una convention a Fiuggi di Forza Italia e le donne presenti sfoggiano un meraviglioso - e immancabile, aggiungo io - tacco 12. Gli uomini un blazer blu.
Guarda caso nessuno porrà l'attenzione sull'uomo belloccio, pettinato, affascinante e in doppio petto, dando per scontato che si tratti di un soggetto intelligente, soprattutto capace. Di quelle donne, quasi tutte in tailleur, si nota il tacco e si scrive: “è tornata la corte del tacco 12”.

Cos'è questo, se non un atto di violenza discriminatorio verso delle donne che fanno politica, e solo perchè sfoggiano un tacco alto sono etichettate come scemotte?  Scusatemi, cari uomini, ma non è il tacco che fa belle, fighe e intelligenti. Non è lo stiletto, che tanto vi piace, che può essere un merito o, all'occorrenza, un demerito per donne in carriera. 

Fa invece di un uomo "un pirlone" se pensa al tacco e alla sua corte, come un pullulare di gattine pronte a miagolare al suo richiamo. Quelle si chiamano bambole di plastica. E allora, cari pirloncini, una donna con un bel tacco è una donna che intanto ci sa camminare, è una donna ambiziosa, sicura di sé, determinata, che non ama gli stereotipi costruiti ad hoc nella vostra mente, una donna che abbasserà la testa solo per guardarsele, le scarpe.

Dietro l'etichetta della donna tacco 12 si cela la paura degli uomini di una femmina totalmente indipendente, capace di mandarvi a quel paese e di fare scelte opposte, di riappropiarsi della propria libertà, del proprio spazio. Si ricordi che la violenza psicologica è il prodromo di violenze più subdole, anche di impatto mediatico. Su quel tacco 12 c'è una storia che si racconta, una quotidianità, una vita che balla, spera, canta, sogna, si sorprende e si meraviglia.
Sì, si meraviglia di come, ancora, nonostante le battaglie, i vecchi schemi sociali non siano crollati. La superiorità politica non è data da una scarpetta bassa.

Su quei tacchi le donne cambiano, invecchiano, accumulano esperienze, vivono, amano, si appassionano. Di certo non si mummificano. Ora, senza voler per forza scadere nella morale di una battaglia tutta sessista, non è concepibile si parli delle donne su un tacco 12 come delle statuine graziose prestate alla politica.
Noi donne ci siamo un po' arrabbiate per l'infelice frase, poi abbiamo brindato, calici in mano, ai cambia-menti, capaci di raccontare un pezzo di storia di questo Paese, capaci ad incassare un successo e a presentarvi il conto.
Sempre meglio volare su un tacco 12 che volare basso come i piccioni.
E voi, cari uomini, di volatili ve ne dovreste intendere. Forse. Qualche volta.

 



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