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15/12/2017 08:27:00

Ars, prima seduta e polemiche. Micciché non riesce ad essere eletto presidente

15,25 -  Seconda fumata nera all'Ars. Anche la seconda votazione per l'elezione del presidente dell'Ars è andata a vuoto. Gianfranco Miccichè (FI) non ce l'ha fatta per un solo voto, ottenendo 35 preferenze, al di sotto della metà più uno dei deputati come prevede il regolamento parlamentare.
Dopo le due fumate nere della prima e della seconda votazione, è stata rinviata a domani, alle 11, la seduta parlamentare per l'elezione del presidente dell'Assemblea siciliana. Nella terza votazione servirà la maggioranza assoluta dei presenti, se nessuno dovesse raggiungerla si procederà al ballottaggio tra i due deputati più votati e sarà eletto chi otterrà la maggioranza delle preferenze.

14,40 -  Fumata nera nella prima votazione per l’elezione del presidente dell’Ars. Gianfranco Miccichè, il nome indicato dal centrodestra, ha ottenuto solo 33 voti sui 35 su cui oggi poteva contare. 

Il voto era a scrutinio segreto e nella maggioranza qualcuno ha indicato Riccardo Savona. Bianca un’altra scheda. I Cinque Stelle hanno votato per ciascuno dei deputati ma Sergio Tancredi ha ottenuto a sorpresa un voto in più rispetto al numero di parlamentari.

Claudio Fava potrebbe aver lasciato la scheda bianca o votato per Tancredi. In tutto sono stati 56 i votanti ma servivano 47 voti. La maggioranza poteva contare oggi su 35 deputati e non 36 per l’assenza di Pippo Gennuso a causa di un grave lutto.

07,00 - Si riunisce oggi l'ARS, la prima seduta del governo Musumeci.
Verrà eletto il presidente dell'Assemblea e non è ancora scontato che sia Gianfranco Miccichè, gli incontri e le chiamate che si sono susseguite tra i forzisti e il PD non sono andate tutte a buon fine.

Il Partito Democratico, nella giornata di mercoledì, si è riunito nella sede regionale di via Bentivegna e sembra che sia scattata la tregua su Fausto Raciti, segretario regionale. La venuta di Matteo Renzi in Sicilia avrebbe avuto, anche, lo scopo di salvare Raciti dal fuoco incrociato interno ai dem dopo la disfatta del 5 novembre, insomma un solo peccatore per mille peccati.
A Raciti e a Giuseppe Bruno il compito di traghettare la fase delicata del partito alle nazionali ma anche nei ruoli chiave delle postazioni all'ARS.
Nulla di scontato ancora nemmeno per il capogruppo del PD in Assemblea, da una parte in molti spingerebbero su Baldo Gucciardi, il deputato della provincia di Trapani, ex assessore alla Salute di Crocetta, lo stesso avrebbe delle incertezze in merito.

Il clima non è del tutto sereno, trattare con il Pd non è cosa facile, ecco che Miccichè potrebbe non avere l'elezione a presidente in prima battuta. Mancano i numeri, i parlamentari di maggioranza sono 36, e considerato che ci possono essere dei franchi tiratori meglio cercare altrove. Nell'incertezza Miccichè avrebbe dato seguito ad una serie di trattative con i Cinque Stelle, venti deputati in aula, grazie a questa trattativa la vice presidenza potrebbe andare a Giancarlo Cancelleri che in più avrebbero anche un deputato questore.

Da comporre c'è anche l'ufficio di presidenza dell'ARS, il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Milazzo, è disponibile ad aprire a tutte le forze politiche ritenendo necessario che ognuno di essa venga rappresentata a livello istituzionale.
Questo potrebbe significare che la maggioranza nell’ufficio di Presidenza avrà il presidente e il vice presidente vicario, un deputato questore e un deputato segretario, i dem avranno un solo deputato questore e uno segretario, i grillini la seconda vice presidenza, un deputato questore e un deputato segretario.

E oggi, alle 10, alla prima seduta del Parlamento siciliano il presidente, Nello Musumeci, presenterà la Giunta all'Assemblea. Il neo Governatore non ha ancora completato gli uffici di gabinetto e ha intenzione di riordinare l'intera burocrazia regionale. Il tema che scotta, più di altri, è quello dei rifiuti: “Credo sia essenziale l'intervento del governo centrale. Da solo il governo della Regione non potrà mai risolvere quella che non è più un'emergenza ma è un'insolita per la Regione, per la sicurezza e il decoro delle nostre città".
Musumeci lancia l'allarme: “La situazione è difficilissima, man mano che i giorni passano l'opera di ricognizione delle strutture della Regione porta alla luce lacune, inefficienze, contraddizioni, debiti”.

Musumeci non si sarà mica candidato ad amministrare il castello dei balocchi? La Regione vive delle criticità sostanziali da diversi anni, molte di queste non si sono risolte ma acuite. Così come i rifiuti anche la formazione, la cattiva gestione dei fondi europei, l' agricoltura che nel governo Crocetta non ha brillato né di luce propria e nemmeno di quella riflessa.