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27/12/2017 06:00:00

Marsala, alla consigliera Piccione dà fastidio che Padre Fiorino organizzi un corso di...

 L'ultima seduta di consiglio comunale, a Marsala, è stata abbastanza movimentata, fin dal suo inizio.

In aula sono state distribuite delle brochure illustrative di una Scuola di formazione politica, organizzata dalla Forania di Marsala e Petrosino.
La Scuola che ha come obiettivo l'impegno, la formazione sociale e politica non è stata ben accettata dalla consigliera Giusi Piccione di ProgettiAmo Marsala.

L'iniziativa prenderà l'avvio il 21 di gennaio ed è stata promossa dall'Opera di religione “Mon. Gioacchino di Leo” ( il cui direttore è Don Francesco Fiorino), dall'associazione “Cercasi un fine” e dalla Forania di Marsala e Petrosino.
E' diretta a quanti volessero meglio capire i meccanismi delle Amministrazoni locali e regionali, o pensare di entrarci. Un percorso volto anche ad una critica propositiva verso la vita sociale.
Nasce,  l'evento, per porre un freno a fenomeni dilaganti quali l'astensionismo dal voto, le infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni, i personalismi politici e così via.
Una Scuola con un incontro formativo al mese, dal gennaio a giugno 2018, con relatori di tutto rispetto tra i dirigenti regionali, giornalisti, docenti universitari, rappresentanti istituzionali e un Sostituto Procuratore della Repubblica.
Insomma, un programma non allo sbaraglio ma promosso con un percorso formativo di alto livello.

Per la consigliera Piccione,l'iniziativa non è lodevole per nulla, attacca chi ha organizzato e promosso l'evento e addirittura indica quale sia la strada che la Chiesa dovrebbe percorrere non certamente, a detta sua, quella della formazione politica.
La Piccione dice di farsi interprete di un ragionamento non solo suo ma anche di altri, non dicendo chi sono.
Stupore, tono di condanna verso una Scuola di formazione che non vuole sostituirsi alla “Scuola politica” ma magari incidere in uno spaccato, sia sociale che politico, in ragione della deriva a cui stiamo andando incontro.
Non ci sta la consigliera di opposizione: “Credo che le cose della Chiesa debbano essere della Chiesa mentre le cose politiche sociali devono essere della politica sociale”.
Questo si che potrebbe essere l'ottavo mistero dell'avanguardia visionaria.
Una frase che non dice nulla, ci vuole un traduttore.
Per chi volesse ascoltarla basta rivedere la seduta del consiglio comunale del 20 dicembre scorso, dal player qui accanto. 
Insomma in soldoni, speriamo di interpretare bene, la consigliera voleva dire che la Chiesa non si deve occupare di formare i politici, che per questo ci sono i partiti.
E per certi versi potrebbe anche avere ragione, però la Piccione forse non sa che ci sono scuole di formazione politica altamente specializzate, sia a destra che a sinistra, che hanno una scadenza annuale e che sono aperte a chi volesse, per schieramento partitico, partecipare.

Quindi non è vero che bisogna interrogarsi su cosa faccia la politica se la Chiesa avoca a se determinate iniziative, semplicemente bisogna avere conoscenza delle Scuole che ci sono e dei corsi che vengono sviluppati. L'improvvisazione politica non fa bene, mai. Anche Diventerà Bellissima, di Nello Musumeci, ha fatto una serie di eventi in tal senso.

La Piccione, che comunque in aula mostrava anche un certo tremore forse per la delicatezza dell'argomento, precisa meglio quello che voleva esprimere: "L'impegno della politica è di tutti, sia laici che cristiani. E questa è certamente una verità, ma la Chiesa non è un'Istituzione a sé, non possiamo tirarla in ballo solo quando ci conviene, se è vero, e in parte lo è, che forma le coscienze è altrettanto vero che tutti, ogni giorno, hanno a che fare con la politica. Non possiamo girarci dall'altra parte":
Il fine di questa Scuola sarà quello di formare le coscienze e le menti di chi si è già accostato alla cosa pubblica o ci si vorrà accostare, consapevoli del fatto che non basterà solo questo.
La consigliera poi sostiene che la “ Chiesa deve formare coscienze secondo le virtù morali, formare uomini e non politici”.
La politica non viene fatta dai marziani ma dagli uomini, che dovrebbero amministrare secondo scienza e coscienza.
In ultimo  Piccione afferma che se oggi lei stessa è un politico lo deve alla sua formazione umana.
E ha smentito tutto quello che aveva, animosamente, sostenuto dieci minuti prima.
Ora, alla luce di tutte le scuole che ci sono sparse in Sicilia e nel resto dell'Italia, che si occupano della formazione politica dei loro esponenti istituzionali e della loro classe dirigente, è proprio questa quella che darebbe fastidio? E perchè mai? Gli argomenti che verranno trattati esulano dal mondo religioso e attengono prettamente alle Autonomie politiche.

L'apice dell'intervento della Piccione si ha quando la consigliera, beffeggiando l'iniziativa, strappa il depliant illustrativo della Scuola.
Una pagina non necessaria di quella che il senso alto del termine politica dovrebbe indicare: arte del governo.
A replicare è stato il consigliere Giovanni Sinacori, riportando la discussione sulla centralità che meritava: “Nessuno obbliga a partecipare a corsi e ad iniziative perorate dalla Chiesa, ma è doveroso che la Chiesa si preoccupi di formare una società in cui devono crescere e affermarsi determinati principi”.

Mancava poi il grillino pensiero di Aldo Rodriquez, l'iniziativa non andrebbe bene perchè il prezzo per partecipare al corso è di appena 20 euro, 5 euro per i disoccupati e gli studenti. Non si può formare un politico con appena pochi spiccioli.
Ha ragione Rodriquez, la storia insegna che nemmeno gli euro spesi per una laurea fanno di un professionista un abile oratore....