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04/01/2018 07:17:00

Prostituzione: Operazione “Caliente”, sei condanne patteggiate e due rinvii a giudizio

 E’ approdata già a sentenza l’indagine “Caliente”, che ha fatto luce su un giro di prostituzione tra Marsala e Mazara. Il giudice delle udienze preliminari di Marsala Francesco Parrinello ha, infatti, inflitto condanne tra i due anni e i quattro mesi di carcere a sei delle otto persone coinvolte, lo scorso ottobre, nell’operazione dei carabinieri. Le pene sono state patteggiate.

Due anni di carcere sono stati inflitti a Hortiz Mariza Hivilin Hernandez, di 48 anni, ecuadoregna, a Filippo Trapani, di 61, e a Pietro Lombardo, di 30. Ad un anno e 10 mesi è stato, invece, condannato Francesco Tumbarello, di 60 anni, ad un anno e 2 mesi Matteo Giacalone, di 66, pregiudicato ed ex collaboratore di giustizia, a quattro mesi Augustin Di Dia, di 28, romeno. Quest’ultimo accusato solo della cessione di marijuana da utilizzare con i clienti durante le prestazioni sessuali. Sono stati, poi, rinviati a giudizio (prima udienza, davanti il Tribunale di Marsala, fissata per l’8 febbraio) Alves Eliane Marcelino, di 42 anni, brasiliana, e Anna Rita Donato, di 49. Quest’ultima accusata di avere affittato, a Marsala, un appartamento alla Hernandez, che secondo l’accusa avrebbe gestito il giro di “squillo” insieme a Filippo Trapani, che sarebbe stato il suo “braccio destro” quando lei non era a Marsala. Diversi gli appartamenti sequestrati, in ottobre, dai carabinieri. Le case a “luci rosse” erano quasi tutte nel centro di Marsala. Per due appartamenti, adesso, il gup Parrinello ha disposto il dissequestro. A reclutare ragazze brasiliane sarebbe stata anche Alves Eliane Marcelino. Altri appartamenti sarebbero stati messi a disposizione da Pietro Lombardo e da Francesco Tumbarello. Quest’ultimo titolare di un’agenzia immobiliare (Edil Casa) di Marsala. Patteggiando, i sei condannati hanno potuto usufruire dello “sconto” e degli altri benefici previsti dalla legge (sospensione condizionale), nonché evitare pene che potevano essere ben più severe se si andava al dibattimento.

Altro fattore che ha determinato pene non troppo elevate è stata la decisione del pubblico ministero Antonella Trainito di chiedere al gup l’archiviazione dell’iniziale contestazione di associazione per delinquere. Alla Hernandez e a Trapani, però, il pm ha contestato il reato di tentata estorsione. I due, in alcune occasioni, avrebbero minacciato le ragazze che si prostituivano, chiedendo loro denaro. La nuova accusa sarebbe scaturita dalle dichiarazioni rese, dopo l’arresto, dal Giacalone. A decidere di non patteggiare sono state solo Alves Eliane Marcelino, di 42 anni, brasiliana, e Anna Rita Donato, di 49, marsalese. Entrambe sono state rinviate a giudizio. Per loro, il processo, in Tribunale, inizierà l’8 febbraio. La Donato deve difendersi dall’accusa di avere affittato, a Marsala, un appartamento alla Hernandez, che secondo l’accusa avrebbe gestito il giro di “squillo” insieme a Filippo Trapani, che sarebbe stato il suo “braccio destro” quando lei non era a Marsala. Diversi gli appartamenti sequestrati, in ottobre, dai carabinieri. Le case a “luci rosse” erano quasi tutte nel centro di Marsala. Una anche a Mazara. A reclutare ragazze brasiliane sarebbe stata anche Alves Eliane Marcelino. Altri appartamenti sarebbero stati messi a disposizione da Pietro Lombardo e da Francesco Tumbarello.

Difensori delle otto persone coinvolte nell’indagine sono gli avvocati Diego Tranchida, Vito Cimiotta, Francesca Frusteri, Giovanni Galfano, Vitalba Pipitone, Monica ed Edoardo Alagna, Stefano Rossi e Marco Perrone.