Si dice "fiducioso, sicuro di avere fatto fino in fondo il mio dovere" Ignazio Genna, l'ex commissario della Casa di Riposo Giovanni XXIII di Marsala, finito sotto processo per falso in bilancio davanti il tribunale di Marsala. Per genna la sua condotta è stata trasparente e regolare. E lo scrive in una lettera, eccola:
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La stampa riporta un articolo che per la cronaca mi vede imputato in seguito a un esposto contro il sottoscritto dal sindacato Uil nella persona di Osvaldo Angileri, per un atto del 2013 da commissario della Casa di Riposo Giovanni XXIII.
Ecco i fatti: nello stilare il bilancio di previsione e avendo tutte le autorizzazioni, e rassicurazioni che a breve veniva stipulata una convenzione fra A.S.P. e Casa di Riposo ho inserito una voce "ricovero persone con patologie cronico degenerative".
Poi per problemi non attinenti alla mia volontà questa convenzione non si fece.
Allora volevo cambiare il bilancio di previsione e sostituire la voce "convenzione Asp" con "convenzione prefettura" in quanto nel frattempo la Casa di Riposo era diventata centro di accoglienza migranti, e che purtroppo non ho potuto cambiare non per colpa mia ma per scadenza di incarico, e per legge nessun atto può essere fatto.
Incarico rinnovatomi a fine anno e non era più “previsione”, allora ho spiegato il tutto nel bilancio consuntivo.
Questi sono i fatti che dimostreranno con carte alla mano i miei legali e consulenti.
Detto questo, il sindacalista della Uil Osvaldo Angileri deve venire a spiegare perché ha denunciato solo nel 2013 e non ha denunciato in procura come si era operato prima, dei bilanci precedenti con mutui astratti inseriti.
Poi la stampa non dice che ho cambiato la struttura facendola diventare anche un centro di accoglienza. Che ho pagato 15 stipendi anno ai dipendenti. Che non mi sono pagato i miei di stipendi e che un giudice terzo adesso ha scritto che devo avere stipendi pagati per circa 19.000 euro. Che a distanza di due anni dalla mia sostituzione non chiude, o non la rilanciano, che i dipendenti sono disperati.
Ancora la stampa non dice che per statuto (fatto approvare dal sottoscritto) il sindaco ha l'obbligo di nominare il consiglio amministrazione a costo zero, cosa che non ha fatto procurando un danno erariale.