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14/05/2018 07:07:00

Scrive Angelo, sul tricolore rubato a Marsala e il vandalismo impunito

 Succede che nella notte di sabato 12 maggio a Marsala venga rubata la bandiera italiana che svettava sul pennone del monumento ai Mille. Un vero peccato, perché quella bandiera era bella da vedere ed ammirare già percorrendo via Garibaldi verso il lungomare, e particolarmente suggestiva la visione della bandiera stessa da via Garibaldi inquadrata nello spazio sottostante all’arco di Porta Mare.

Gli autori della singolare bravata hanno tolto questo piacere a chi, solo per poco ha potuto avere il privilegio di guardare la fierezza della bandiera italiana, sia per l’attuale momento di grandi incertezze politiche ed anche per il rispetto di tutti quegli Italiani che hanno dato la vita per il Tricolore.

Cio’ che però fa riflettere è la tempistica: il sabato sera e poi la notte del sabato, quando il centro storico è alla mercè di bande di bulletti che riuniti nell’invincibile branco si sentono legittimati a compiere qualsiasi tipo di nefandezza, ed i risultati possono essere tranquillamente colti la domenica mattina.

Della famosa piazza Palle, evitiamo di parlarne, l’abbiamo fatto tante volte e nulla è mai cambiato. Bottiglie e bottigliette abbandonate ovunque capiti, i raccoglitori di carta spesso incendiati, le infrastrutture di Enel, Telecom etc vandalizzate e poi tanta, tanta sporcizia.

Però bisogna porsi l’interrogativo: “ma davvero non si puo’ fare nulla per impedire questo dilagante malcostume?”. Occorrono dei segnali forti da parte di tutti gli enti preposti, bisogna aumentare i controlli, magari con agenti in borghese, individuare chi si rende partecipe di condotte fuori dalle righe, identificare chi vandalizza gli arredi urbani e cominciare a far pagare i danni, e per i minori indurre i genitori a mettere mano al portafogli per risarcire i danni causati dai propri pargoli e siccome siamo fermamente convinti che appena qualcuno comincerà a pagare l’effetto dilagante del “rompiamo tutto” finirà, cosa si aspetta a far rispettare finalmente l’ordine.

Angelo